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Striscia, milioni di cellulari e altri dispositivi sono venduti già infetti: l'incredibile rivelazione di Marco Camisani Calzolari

Marco Camisani Calzolari, inviato di Striscia la Notizia, ha rivelato che moltissimi dispositivi sono venduti già infetti da malware e che potremmo averli anche noi in casa

Anche ieri, come ogni giorno, è andata in onda la puntata quotidiana di Striscia la Notizia, uno dei più famosi e fortunati programmi Mediaset. Tra i servizi trasmessi ieri sera, uno, in particolare, ha colpito i telespettatori: si tratta di quello realizzato da Marco Camisani Calzolari, esperto di web e informatica e, in generale, del mondo digitale. L'inviato del tg satirico ideato da Antonio Ricci ha fatto un'importante scoperta, che ha stupito chi segue il programma in diretta e stupirà, sicuramente, chi leggerà questo articolo.

Camisani Calzolari ha, infatti, rivelato che milioni di dispositivi elettronici, e cellulari in primis, escono dalla fabbrica già 'infetti'. Ciò significa che, quando vengono acquistati, c'è un forte rischio che, al loro interno, si trovi già un malware pericoloso e insidioso, senza che i possessori del dispositivo se ne rendano conto. I malware sono programmi che possono 'spiare' i movimenti degli utenti, rubando dati importanti. Scopriamo insieme di quali dispositivi si tratta.

Striscia la Notizia: il servizio di Marco Camisani Calzolari

"La settimana scorsa è stata pubblicata una ricerca, da cui emerge che milioni di dispositivi in tutto il mondo, escono già infetti da malware, cioè virus vari, prima ancora di lasciare la fabbrica in cui vengono prodotti", ha detto l'inviato. Camisani Calzolari ha, poi, rivelato che si tratta di quei dispositivi a bassissimo costo, con marchi poco conosciuti, che si trovano online, sulle bancarelle o in negozi di basso livello. I dispositivi, secondo una stima dei ricercatori, sono milioni e milioni. Tra questi, non ci sono solo i cellulari, ma anche gli smartwatch, i televisori e altri prodotti di questo tipo.

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Marco Camisani Calzolari parla di hardware e software (Fonte: Striscia la Notizia).

"E quello che fanno questi virus preinstallati è quello di rubare informazioni, per poi guadagnarci sopra. Trasformando, di fatto, i nostri smartphone in dispositivi per rubare, vendere messaggi sms, dirottare account sui social network e WhatsApp, generare profili fraudolenti da cui vendere finti criptoinvestimenti, che comunque sono sempre una scommessa e monitorare le nostre attività sui social", ha spiegato l'inviato. Ma come è accaduto tutto ciò?

Perché i cellulari sono venduti già infetti?

Secondo quanto spiegato dall'inviato della trasmissione di Canale 5, infatti, il software alla base di tutto, e cioè il firmware, che fa anche accendere il telefono, rischia di essere programmato già infettato da un trojan horse, o cavallo di Troia. "Siccome chi produce i telefoni a basso costo, vuole spendere poco anche per il firmware, che di solito comprano esternamente, c'è una corsa al ribasso da parte delle aziende che li creano. E così, per guadagnare qualche soldo in più, queste aziende creano dei firmware cavallo di Troia, che contengono virus. In pratica, noi siamo convinti di avere un normale cellulare quando abbiamo in mano una sorta di colabrodo in cui qualsiasi password o dato inserito finisce nelle mani dei furfanti", ha spiegato l'inviato. Attenzione, pertanto, a comprare questo tipo di dispositivi: è meglio spendere un po' di più, rimanendo però protetti.

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