Una coppia di 30enni che si sposeranno il mese prossimo ha visto sorgere un problema inatteso. Le trenta stanze prenotate in un albergo per ospitare gli invitati alla loro cerimonia sono state date a un gruppo di migranti. La testimonianze dei due prossimi sposi.
Il matrimonio è uno dei momenti più importanti nella vita di una persona. I preparativi sono tanti e richiedono grande attenzione. Gli imprevisti sono la normalità. A volte sono problematiche risolvibili, altre volte si ha a che fare con problemi veri e propri. Una coppia di 30enni che si sposerà a fine giugno deve fare i conti con un disagio non da poco: l'albergo presso cui avrebbero dovuto soggiornare i loro ospiti ha annullato la loro (maxi) prenotazione.

Gary Moretti, 37 anni e Deanna Mifsud, 35, hanno rilasciato un'intervista al Daily Mail per spiegare la singolare vicenda. "Ci hanno comunicato che le stanze che avevamo prenotato gli servivano, perché dovevano ospitare dei migranti. È stato un brutto colpo. Avevamo prenotato regolarmente, eravamo convinti che non sarebbe stato un problema. Dobbiamo trovare una sistemazione a 160 persone e tra poche settimane ci sposiamo. Per noi è stata un'enorme mancanza di rispetto". Cosa è successo? Da alcune settimane, negli Stati Uniti c'è un flusso enorme di migranti dall'America del Sud. I centri di accoglienza di alcuni stati sono al collasso e le autorità hanno chiesto supporto agli alberghi di tutta la nazione.
La coppia 'cacciata' dall'albergo
Migliaia di migranti sono riusciti a giungere a New York e hanno fatto richiesta di accoglienza nel ricco stato del Nord-Est. In attesa che le loro domande vengano processate, le autorità hanno trasformato molti alberghi dello Stato di New York in centri d'accoglienza. Una pratica comune a molti paesi. Quello che rende singolare la vicenda è che in uno di questi hotel avrebbero dovuto dormire 160 invitati a un matrimonio che non abitano nei dintorni della Grande Mela.
Non solo: pare che il futuro sposo abbia scoperto che la sua prenotazione era stata annullata solo perché se ne è interessato in prima persona. "Ho visto il telegiornale e ho capito che la situazione era grave. Ho chiamato l'albergo, dicendo di essere preccupato per la mia prenotazione. Mi hanno risposto che non c'era bisogno di essere preoccupato, perché tutte le loro prenotazioni erano cancellate, inclusa la mia. C'era bisogno di alloggi per i migranti". Pare che per la coppia di futuri sposi non ci sia altra scelta: da qui al 24 giugno dovranno trascorrere gran parte del loro tempo a cercare una nuova sistemazione per oltre 150 persone. Impresa resa ancora più difficile dal fatto che se dovessero arrivare altri migranti a New York, gli alberghi della zona sarebbero ancora più saturi e potrebbe ripetersi lo stesso copione.
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