Fiction Rai, Stefano Fresi e il retroscena su 'Vivere non è un gioco da ragazzi': "Un cantante famosissimo come coach"

A Oggi è un altro giorno di Serena Bortone, Stefano Fresi svela un retroscena sulla fiction Rai Vivere non è un gioco da ragazzi: ha avuto come coach un cantante famosissimo

Questo pomeriggio è stato ospite nel talk show Oggi è un altro giorno timonato dalla conduttrice Serena Bortone, l'attore Stefano Fresi, in compagnia dell'altro protagonista di Vivere non è un gioco da ragazzi Riccardo De Rinaldis Santorelli. Nella fiction, quest'ultimo interpreta il figlio del noto interprete della trilogia Smetto quando voglio. "Nella fiction sì, piò fare mio figlio, nella vita non direi perché sono tutt'altro che longilineo" ha esordito Fresi.

Spazio alle comunicazioni importanti: Vivere non è un gioco da ragazzi è infatti già da oggi disponibile su RaiPlay e dal 15 maggio arriverà su Rai 1 in prima serata con tre appuntamenti. Riccardo De Rinaldis ha subito raccontato di essersi sentito perfettamente a suo agio con Fresi sul set che lo ha trattato davvero da figlio sin dal primo momento. Serena Bortone ha quindi lasciato spiegare ai due attori la trama della fiction che a breve approderà sul piccolo schermo: racconta di un ragazzo di umili origini (Lele) che dopo essersi innamorato della reginetta della scuola, entra in un brutto giro di droga.

"Arriva questa bomba atomica. Una stupidaggine fatta per amore", ha spiegato Stefano. E' stata dunque mostrata la clip del trailer con la colonna sonora targata da Ariete, cantante in gara allo scorso Festival di Sanremo 2023. Poi, Serena Bortone ha preso in giro Fresi già ospitato varie volte nella sua trasmissione. E qui è arrivata la rivelazione dell'attore in merito a chi gli abbia fatto da coach.

Fiction Rai, Vivere non è un gioco da ragazzi e il retroscena di Stefano Fresi: chi gli ha fatto da coach sul set

Dopo aver parlato della sua adolescenza a Centocelle e del rapporto di questo quartiere capitolino con la droga, Fresi ha raccontato cosa gli abbia donato il suo collega sul set della fiction Rai: "Mi ha insegnato il recupero di una freschezza e di un entusiasmo nello scoprire il nostro lavoro. è un attore rigorosissimo. Poi devo dire c'è stato un lavoro importante di casting. Spesso si tende ad andare per tipologie e fisicità. Invece qua sono attori bravi".

Riccardo, invece, ha parlato di come abbia iniziato a studiare recitazione grazie a sua madre e di come vorrebbe fare un film d'azione, avendo studiato arti marziali (tant'è che Serena Bortone l'ha definito il Timothée Chalamet nostrano).

Alla fine, Serena Bortone ha ricordato che Stefano Fresi ha dovuto imparare il milanese per fare Un Medico in Famiglia e ora, invece, ha dovuto capire come ricreare il bolognese (essendo invece lui romano di origini). Così, Fresi ha commentato il tutto in maniera ironica, svelando tra l'altro chi sia stato il suo coach: "Oramai so tutti i dialetti. Il mio primo coach è stato Cesare Cremonini, mi ha letto le mei scene con il suo accento e io ho affrontato il provino per superare la lingua. Insomma, Cesare se il risultato buono sarà merito tuo".

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