sabato, Giugno 10, 2023
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Pasta: "C'è una chiara distorsione dei prezzi", arriva la denuncia del Codacons all'Antitrust

Il Codacons ha inviato un esposto all'Autorità Antitrust, richiedendo di avviare delle indagini riguardanti il vertiginoso aumento del prezzo della pasta in Italia

In un articolo di qualche settimana fa, che potete leggere qui, abbiamo iniziato ad affrontare l'argomento dei rincari dei prezzi della pasta in tutta Italia. Come riportato in un dossier pubblicato da Assoutenti, in alcune città il prezzo medio ha sfiorato addirittura i 2 euro e 50 centesimi al chilo. Inoltre, l'aumento medio percentuale del costo di questo alimento nel nostro Paese, tra il mese di marzo del 2022 e del 2023, si attesta al 25,30%. Come ci ha spiegato l'Avvocato Gabriele Melluso, vicepresidente nazionale di Assoutenti, tale aumento non corrisponde all'aumento del prezzo del grano, materia prima con cui si produce la pasta.

Anzi, al contrario, il prezzo del grano duro, negli ultimi mesi, è diminuito in maniera netta. Per tale motivo, le associazioni a tutela dei consumatori hanno segnalato questo problema a Mister Prezzi, un ufficio specifico del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per verificare l'eventuale esistenza di speculazioni commerciali scorrette e pericolose.

Pasta: la denuncia del Codacons

Anche il Codacons - Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori è intervenuto sull'argomento e, negli ultimi minuti, ha segnalato di aver presentato un esposto all'Autorità Antitrust e all’ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, istituito presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste). Per questo, il Codacons ha chiesto anche a queste Autorità, oltre che a Mister Prezzi e alla Commissione dell'allerta rapida, di avviare indagini "sulle anomalie che si registrano in Italia sul fronte dei listini al dettaglio della pasta".

Il Coordinamento ha, in effetti, segnalato che i ricarichi dal campo, e cioè dal grano, alla tavola, e cioè alla pasta, sono troppo alti, e che superano addirittura il 570%. "Il grano duro per la pasta viene pagato in Italia circa 36 centesimi al chilo ad un valore che non copre i costi di produzione ed è inferiore di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo scorso anno, mentre il prezzo della pasta è aumentato il doppio dell’inflazione", ha scritto il Codacons nell'esposto. Per il Coordinamento, la distorsione "appare chiara anche dall’andamento dei prezzi medi al consumo che secondo l’Osservatorio del Ministero del Made in Italy variano per la pasta da 2,3 euro al chilo di Milano ai 2,2 euro al chilo di Roma, dai 1,85 di Napoli ai 1,49 euro al chilo di Palermo, mentre le quotazioni del grano sono pressoché uniformi lungo tutta la Penisola".

Speculazioni

Il Coordinamento ha aggiunto che "già in passato il settore della pasta è stato oggetto di gravi speculazioni, tant’è che l’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) nel 2009 intervenne su impulso della segnalazione del Codacons e sanzionò il 90% delle aziende che producevano pasta e le associazioni di categoria con una multa complessiva di poco inferiore ai 12,5 milioni di euro, per quello che considerò un cartello nella determinazione del prezzo dei loro prodotti". Attendiamo aggiornamenti sulla questione.

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