Non tutti hanno la fortuna di vivere in una casa indipendente. Milioni di italiani vivono all'interno di condomini, dove le problematiche piccole e grandi sono all'ordine del giorno. In una città italiana, è comparso un cartello surreale all'ingresso di un condominio, con un'espressione che quasi nessuno conosce.
Ci sono vari aspetti negativi legati al vivere in un condominio anziché in una casa indipendente. In determinati orari non si ha libertà per quanto riguarda l'emissione di rumori: la musica ad alto volume dopo una certa ora non è permessa. Altre volte si può essere vittima di rumori: una delle circostanze più comuni sono i lavori di ristrutturazione e in generale l'uso di strumenti da lavoro rumorosi. Altra faccenda delicata è quella delle spese condominiali, che possono essere fonte di tensione tra i condomini, soprattutto se alcuni non pagano le quote dovute o se si verificano controversie sulla ripartizione delle spese.
Problematiche simili sono causate dai lavori di manutenzione: possono generare conflitto tra i condomini, specialmente se si verificano ritardi o se i lavori causano disturbi o danni alle proprietà dei condomini. Proprio un problema di manutenzione ha portato alla 'nascita' di un cartello esilarante comparso in una città italiana. A quanto pare, infatti, un bar sottostante un condominio ha subito disagi per colpa di una perdita d'acqua proveniente dal palazzo. L'amministratore, per avvisare i condomini, ha scritto un cartello surreale. La fretta lo avrà portato a compiere un errore o l'utilizzo dei vocaboli è corretto?
Nel condominio il cartello più clamoroso dell'anno
L'amministratore di condominio, come noto, viene pagato proprio per svolgere mansioni del genere. Comunicare con tutti i condomini e fare da tramite tra loro, organizzare le riunioni, segnalare problemi e in generale occuparsi di gran parte degli adempimenti burocratici. Se c'è un problema di qualsiasi natura, le altre persone devono potersi rivolgere a lui. In un luogo imprecisato d'Italia, un bar si è ritrovato a fare i conti con una perdita d'acqua presente all'interno di un appartamento sovrastante. Da qui la necessità di intervenire urgentemente.

Per quanto "bagnamento" risulti una parola insolita e forse perfino buffa, non è sbagliata. Una sentenza del 2015 della Cassazione, infatti, cita proprio i "danni da bagnamento" per un caso molto simile. "Danni da bagnamento" è una formula che si usa solo nel gergo tecnico della burocrazia italiana. Nell'italiano comune, può risultare perfino desueta. Insomma, l'amministratore del condominio sa di cosa sta parlando. A molti, però, la parola "bagnamento" ha strappato un sorriso, visto che nel linguaggio di tutti i giorni non viene praticamente mai usata.
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