Una delle polemiche più 'calde' degli ultimi tempi riguarda i tassisti italiani. Una piccola percentuale di loro, infatti, non accetterebbe pagamenti elettronici al fine di incassare quanti più soldi possibile in nero. Un tassista di Bologna ha deciso di fare l'opposto, pubblicando ogni giorno gli incassi giornalieri, specificando perfino quanti sono con POS e quanti in contanti.
Negli ultimi anni, in Italia si è scatenata una sorta di guerra tra i tassisti regolari e quelli abusivi, che operano in modo illecito e senza rispettare le regole. I tassisti abusivi, in sostanza, sono coloro che offrono servizi di trasporto a pagamento senza possedere le autorizzazioni necessarie per esercitare l'attività. Questi individui attuano una concorrenza sleale per i tassisti regolari, che invece devono rispettare tutte le normative per esercitare la propria professione. La situazione è particolarmente critica in alcune grandi città italiane, dove i tassisti abusivi operano in modo aggressivo, spesso cercando di attirare i clienti con tariffe molto inferiori rispetto a quelle praticate dai tassisti regolari.
Alcuni tassisti in possesso di regolare licenza, tuttavia, sono finiti a loro volta al centro delle polemiche. Negli scorsi mesi vari giornali, telegiornali e programmi di inchiesta hanno fatto degli esperimenti per approfondire la questione relativa ai pagamenti con carte di credito. Si è scoperto che una piccola percentuale di conducenti li rifiuta, mentre c'è chi - più furbescamente - dichiara di "avere il POS rotto" o "di avere problemi con la connessione", chiedendo di ricevere il pagamento in contante. Un tassista di Bologna ha sfidato i suoi (pochi) colleghi inciviili, pubblicando il resoconto dei suoi incassi e delle spese per il carburante che affronta tutti i giorni.
Il tassista di Bologna e l'operazione trasparenza
Tutto è iniziato il 25 aprile. Quel giorno, Roberto Red Sox (questo il suo username Twitter) annunciò la sua "battaglia e dura resistenza contro una fetta della mia categoria. Lotto contro quel lembo marcio e fascista, egoista e NoPos, diffamatorio e razzista che mi circonda". A 'La vita in diretta', l'uomo dichiarò di essere oggetto di minacce e insulti da parte di alcuni colleghi che non accettavano il suo modo trasparente di lavorare. Dal 1° maggio, Roberto pubblica quotidianamente i guadagni giornalieri, arrivando perfino a dividere tra contanti e carte. Nel post di qualche ora fa, ha mostrato gli incassi di un sabato sera bolognese.

Come si può vedere, a Bologna 3 persone su 4 pagano il taxi con la carta di credito (quando gli viene permesso di farlo). Alla fine del turno del sabato sera, Roberto ha messo in tasca circa 580 euro. E non ha nessun problema a rendere pubbliche le cifre in questione. 24 ore fa, il tassista ha pubblicato un tweet che dimostra come l'operazione trasparenza non sia gradita da alcuni suoi colleghi. "Mi accusano di favorire le rapine, perché i rapinatori capiscono che abbiamo tanti soldi addosso. Proprio io, che dimostro come con il POS si possa incassare tanto e avere sempre meno contanti con sé".
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