Roma convive con un piccolo grande problema: i padroni incivili di cani, che non raccolgono gli escrementi dei loro amici a quattro zampe. Per umiliarli, altri cittadini creano cartelli con testi più e meno divertenti. L'ultimo, fotografato a Roma, è divertentissimo poiché scritto in un italiano che somiglia a quello di Dante Alighieri.
La questione della mancata raccolta degli escrementi dei cani da parte dei propri padroni è un problema sempre più comune e irritante nelle nostre città. Da Nord a Sud, cambia solo (di poco) la percentuale di incivili, ma il problema è comune a centri piccoli e grandi. Ci sono varie ragioni per cui questo comportamento è inaccettabile. Innanzitutto, l'abbandono delle deiezioni canine per strada è antiestetico e può causare odori sgradevoli. Inoltre, le feci di questi animali possono contenere parassiti e batteri che rappresentano una minaccia per la salute pubblica, specialmente per i bambini.
Questo atteggiamento egoista e irresponsabile può causare disagio e fastidio agli altri utenti della strada, specialmente se i cani defecano sul marciapiede o nelle zone comuni come i parchi. La soluzione più ovvia è l'uso di sacchetti per raccogliere le feci dei cani o, a livelli più avanzati, l'addestramento degli animali affinché defechino in zone specifiche. In altri frangenti, sono i cittadini più rispettosi della legge che, in maniera più o meno goliardica, provano a umiliare gli incivili, oppure (in casi estremi) passando a minacce più o meno velate. Da Roma arriva una nuova segnalazione di un cittadino che, scrivendo un cartello nell'italiano di Dante Alighieri, ha criticato chi non raccoglie gli escrementi dei propri cani.
Roma, il cartello contro gli incivili nell'italiano di Dante
Si dice che Dante Alighieri sia il padre della lingua italiana. Avrebbe mai immaginato Dante che, oltre 700 anni dopo la sua morte, qualcuno lo avrebbe disegnato su un cartello in cui vengono criticati i padroni di cani che non raccolgono gli escrementi? Probabilmente no. Sta di fatto che a Roma, più precisamente nell'area della Balduina (la più alta della città), qualcuno ha 'usato' il Sommo Poeta per rendere più efficace un cartello contro chi non rispetta il proprio dovere.

La segnalazione è giunta alla pagina Instagram 'The Roman Post'. Come si può vedere, l'inizio del 'poema' (ci scuseranno i poeti) è molto simile al primo canto dell'Inferno, quello che milioni di italiani conoscono a memoria. Dopo un'introduzione efficace, nel passaggio centrale si passa agli insulti. Nella parte finale l'invito con l'imperativo, chiuso da un ringraziamento. Una vera e propria opera d'arte letteraria (goliardica), impreziosita dalla 'figurina' di Dante Alighieri nella parte bassa del foglio. Oltre che alla Divina Commedia, l'autore probabilmente si è ispirato a un altro cartello quasi identico, comparso a Roma diverse settimane fa. Qui l'articolo di TuttoNotizie con il primo 'richiamo' in lingua dantesca contro i padroni incivili di cani.
LEGGI ANCHE: Roma, nuova segnalazione surreale: cosa sono riusciti a infilare nel portabagagli di questa macchina