Il mondo delle fiction Rai sconvolto da un gravissimo lutto: è morto poco fa il regista di alcune delle serie più apprezzate della televisione di Stato
Il mondo delle fiction Rai è sempre vasto e variegato, ma sono poche quelle che davvero entrano nel cuore dei telespettatori. Tra queste vi sono certamente, I Bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi e Un Professore. Questi tre prodotti sono accomunati da qualcosa. No, non si tratta solo di attori simili (l'abilissimo Alessandro Gassmann è infatti protagonista sia della prima serie citata che della terza), quanto di una regia alla base: quella di Alessandro D'Alatri.
Un regista non è solo una persona che, dietro la macchina da presa, dà delle direttive alla propria troupe. Deve avere bene in mente la storia di uno sceneggiatore e renderla in immagini, inquadrature più o meno ampie e più o meno drammatiche, a seconda del caso. Certo, in questo è aiutato dal direttore della fotografia, ma nessun ruolo è importante come il 'director', per dirla come gli americani. D'altra parte, quando vengono consegnati premi cinematografici, il primo che si considera, dopo gli attori, è proprio il regista che, in fondo, è un padre. Padre della creatura 'film'. Questo è stato Alessandro D'Alatri per i suoi prodotti. Purtroppo, oggi, dobbiamo utilizzare il passato.
Fiction Rai, Alessandro D'Alatri è morto: nel suo curriculum non solo il piccolo schermo
Pochi minuti fa, è giunta una notizia che ha sconvolto l'intero mondo della televisione e del cinema, tant'è che tutti sono stati increduli nel leggerla. È morto Alessandro D'Alatri, il regista che ha curato alcune delle fiction Rai più amate, come quelle sopra anticipate. Ma non solo. Nella sua carriera tantissimi film per il grande e piccolo schermo, come Senza Pelle con protagonista l'attore Kim Rossi Stuart. Una carriera stroncata a causa di una brutta malattia che oggi lo porta via al suo pubblico affezionato a solo 68 anni.
D'Alatri è stato in grado davvero di alimentare l'immaginario degli spettatori italiani, con il suo fotografare la realtà in maniera quasi magica, come ha dimostrato ampiamente ne Il Commissario Ricciardi, nel corso della prima stagione. Qualcuno addirittura ha asserito che senza la sua 'mano' dietro, il prodotto non ha avuto la stessa bellezza. È quasi assurdo pensare che non rivedremo più nessuno dei suoi film.
Il suo curriculum è farcito di importantissime collaborazioni, iniziate sin da quando era solo un ragazzino. Nel 1991 debuttò con la pellicola Americano Rosso, ottenendo un David di Donatello, premio cinematografico che solo i migliori possono vantare nella propria carriera. E dopo il primo, ne sono arrivati altri. Perché li meritava tutti. Oggi, non possiamo far altro che stringere la sua famiglia in un abbraccio, certi che ben presto coloro che hanno avuto occasione di conoscerlo gli dedicheranno le parole più belle.
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