"Un uomo entra nell'albergo dove lavoro e chiede dov'è sua moglie", receptionist racconta un clamoroso tradimento

Alcuni ex dipendenti di alberghi hanno raccontato le storie di tradimenti più clamorose a cui hanno assistito con i propri occhi. Un'ex receptionist, all'epoca 18enne, ne ha scritta una oggettivamente clamorosa.

Gli alberghi sono tra i luoghi preferiti per gli uomini e le donne che hanno una relazione extra coniugale. Il continuo ricambio di ospiti, unita alla riservatezza che molte strutture riescono a offrire, sono alleati preziosi per chi vuole mantenere tale la propria vita privata. Su Reddit è comparsa la testimonianza di una ragazza che, quando aveva 18 anni, lavorava come receptionist. Nell'albergo che la pagava ha assistito - involontariamente - al tradimento da parte di una donna, scoperto dal marito. La storia di oggi si intitola: "Il partner minaccioso".

Receptionist di albergo. Fonte: pixabay.com
Receptionist di albergo. Fonte: pixabay.com

"Stavo lavorando al secondo turno del giorno, quello dalle 3 del pomeriggio alle 11 di sera. A un certo punto, poco dopo le 6, entra un tizio. Gli chiedo se dovesse fare il check-in, lui risponde subito: 'Allora, vado dritto al punto. Mia moglie è qui con un altro uomo'. Dentro di me cala il gelo, alzo le sopracciglia, come a voler comunicare che non mi aspettavo una cosa del genere. Lui mi guarda e aggiunge: 'Sì, proprio così. Adesso mi dici in che stanza si trova'. Ero terrorizzata: ho pensato che potesse avere una pistola con sé. In quel momento sarei voluta sparire, fuggire via e lasciare tutto lì. Prendo coraggio e gli dico che no, non posso dire a nessuno in quale stanza si trova una persona".

Il racconto della receptionist

"Mi guarda e mi chiede: 'Davvero non puoi farlo?' e io lo confermo, invitandolo ad andare via. Mi aspettavo una reazione violenta, invece risponde 'OK', si allontana dalla reception. Per fortuna era ancora giorno, l'ingresso dell'albergo era pieno di persone. Sono comunque spaventatissima, mi chiudo in ufficio e chiamo la polizia. Nel frattempo, guardo le telecamere e noto che il tizio camminava avanti e indietro nell'ingresso. La polizia mi risponde, capisce la mia richiesta ma mi chiede se la persona avesse con sé un'arma. Io rispondo che non posso saperlo con certezza, ma che aveva un'aria minacciosa. Loro chiudono la telefonata dicendo che non possono intervenire in casi di non-emergenza ma mi invitano a richiamarli se la situazione fosse peggiorata. Sono infuriata: non credo si risponda così a una ragazza di 18 anni terrorizzata. L'uomo, poi, ritorna con un'altra persona al suo fianco".

"Gli do la stessa risposta: non poteva entrare e doveva lasciare immediatamente l'albergo. Stavolta, però, i due mi ignorano e si avviano verso le scale, con l'intento di scoprire la stanza dove soggiornava la donna che stava tradendo. Uno dei due si nasconde dietro una porta. Compare sua moglie, lui la spaventa urlandole in faccia, mentre lei fugge verso l'auto e riesce a svignarsela. La polizia arriva, ma due ore dopo, quando anche l'uomo era andato via. Da quel giorno ho sempre portato con me dello spray al peperoncino".

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