Pasqua all'insegna del caro prezzi e del crollo delle vendite: per il Codacons c'è un solo rimedio

I dati dell'Istat sul caro prezzi e sul crollo delle vendite arrivano in concomitanza con le vacanze di Pasqua. Il presidente Codacons, Carlo Rienzi, chiede al Governo un intervento immediato: ecco di quale si tratta

L'Istat (Istituto Nazionale di Statistica) ha pubblicato da poco i report relativi alle vendite al dettaglio in Italia nel mese di febbraio 2023 e sul reddito, risparmio e potere d'acquisto delle famiglie italiane nell'ultimo trimestre del 2022. In entrambi i casi, i dati pubblicati non lasciano ben sperare. In concomitanza con le vacanze di Pasqua, poi, questi dati potrebbero offrire un'anticipazione sullo scenario che si presenterà per i consumatori del nostro Paese.

Per quanto riguarda le vendite al dettaglio, nel mese di febbraio si è registrato un calo congiunturale - e cioè, rispetto al mese precedente - dello 0,1% in valore e dello 0,9% in volume. In particolare, cala il volume delle vendite dei beni alimentari, dell'1,8%.  Il calo del volume è ancora più netto, se confrontato al mese dell'anno precedente: siamo, infatti, al 4,9%. Il valore, in questo caso, aumenta del 7,9%: ciò significa che ci spende di più, per acquistare di meno. Per quanto riguarda, invece, il potere d'acquisto delle famiglie italiane, nell'ultimo trimestre del 2022 questo è sceso del 3,7%.

Pasqua all'insegna del caro prezzi: il commento del presidente Codacons sui report Istat

"Il crollo del potere d’acquisto era purtroppo atteso, ma la sua entità rappresenta un vero e proprio allarme sociale ed economico. Inflazione alle stelle e caro-bollette hanno eroso mese dopo mese la capacità di acquisto dei cittadini, interessando generi primari come luce, gas, alimentari, di cui le famiglie non possono fare a meno. Gli italiani, per arrivare a fine mese, sono stati così costretti ad intaccare i risparmi, con la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici che ha registrato una diminuzione di 2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente" ha spiegato Carlo Rienzi, presidente del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori). Rienzi ha aggiunto, inoltre, che ora il vero pericolo è quello del calo dei consumi, "perché la perdita del potere d’acquisto potrebbe portare ad una sensibile riduzione della spesa".

Commentando i dati sulle vendite al dettaglio, Rienzi ha aggiunto: "le famiglie continuano a spendere di più per acquistare sempre meno, e la dimostrazione lampante arriva dagli alimentari, comparto dove le vendite a febbraio precipitano del -4,9% in volume a fronte di un aumento in valore del 7,9%. Al netto dell’inflazione, quindi, una famiglia con due figli ha ridotto la spesa alimentare per circa 377 euro annui".

Il Presidente Codacons ha, dunque, chiesto al Governo italiano di intervenire al più presto. Per porre rimedio a questa situazione, infatti, c'è solo un possibile intervento: "tagliare l’Iva su alimentari e generi di prima necessità, in modo da calmierare i listini e ridare fiato alle famiglie".

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