giovedì, Giugno 8, 2023
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Striscia, attenzione ai test per le allergie alimentari: Moreno Morello fa una rivelazione inaspettata

Moreno Morello ha parlato di test per le allergie alimentari nel suo ultimo servizio realizzato per Striscia la Notizia

Nel corso della puntata di Striscia la Notizia, andata in onda ieri sera su Canale 5, è stato trasmesso un servizio di Moreno Morello che ha colpito i telespettatori. Il noto inviato del tg satirico ideato da Antonio Ricci ha, infatti, parlato di test per le intolleranze e per le allergie alimentari, effettuati presso laboratori privati e pubblici, e ha fatto delle rivelazioni inaspettate. Il motivo per cui ha realizzato questo servizio, ha spiegato, è perché, negli ultimi tempi, è sempre più comune incontrare persone che devono fare i conti con limitazioni alimentari che, come ha detto, "all'apparenza sembrano avere un fondamento scientifico".

Questo, perché tali persone si sono, presumibilmente, sottoposte a uno dei vari test sulle allergie alimentari in commercio. Tali test, ha detto Morello, "valuterebbero le cosiddette IGG o IGG4 e, misurando degli anticorpi presenti nel sangue, al pari di altri test con nomi commerciali differenti, si prefiggerebbero di individuare intolleranze e allergie, da cui molte persone si lasciano fuorviare, andando a cambiare, di iniziativa, le proprie abitudini alimentari".

Striscia la Notizia: il servizio di Moreno Morello

Per approfondire il discorso e per saperne di più, una collaboratrice dell'inviato si è recata presso un laboratorio privato, per eseguire un test, effettuato mediante prelievo di sangue. "Per un pannello di 60 alimenti ha speso, con lo sconto, 110 euro, e cioè circa 2 euro ad alimento. E il test ha segnato intolleranze al pollo, al tacchino, ai funghi porcini, lievito di birra, farro e al latte di capra, di mucca e di pecora" ha spiegato Morello. Successivamente, la collaboratrice si è sottoposta al test delle IgG4 Specifiche Allergologiche, erogato dal servizio pubblico. Il costo, in questo caso, è maggiore: 14,45 euro per ogni alimento testato.

Il test effettuato dall'Azienda Sanitaria Pubblica (Fonte: Striscia).

"Già il fatto che quest'ultimo test costi sette volte di più di quello effettuato in ambito privato, lascia presagire che si tratti di metodiche e tipologie di test differenti. Ma, in questo caso, la donna avrebbe registrato uno sforamento dei parametri limite in ben 24 alimenti su 32! Un disastro, guardate quanti asterischi!" ha dichiarato Morello, riferendosi all'immagine che potete vedere qui sopra. A questo punto, però, è arrivata la rivelazione inaspettata.

La rivelazione inaspettata

L'inviato ha, infatti, chiesto al Dottor Maurizio Franchini, membro del Direttivo Nazionale AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri), quale validità avessero questi test. "Nessuna, purtroppo. Al di là che sono due metodi, probabilmente, anche totalmente diversi l'uno dall'altro, e quindi non sono comparabili. Abbiamo ribadito, anche con un documento nel 2017 e nel 2018, fatto in Italia, assieme alle altre associazioni di allergologi, con i nutrizionisti e i gastroenterologi, abbiamo detto sempre la stessa cosa: non hanno alcuna validità, non servono a nulla" ha spiegato Franchini.

Il confronto tra i due test. (Fonte: Striscia).

Un medico specialista in Scienza dell'Alimentazione, il Dottor Filippo Brocadello, ha spiegato che "le uniche due intolleranze per le quali abbiamo dei test diagnostici ufficiali e riconosciuti è l'intolleranza al lattosio e l'intolleranza al glutine. Tutto il resto delle presunte intolleranze è un mondo, non solo difficile da capire e da diagnosticare, ma che può diventare, potenzialmente, dannoso per la salute". Per questo, ha concluso, "è sempre opportuno rivolgersi allo specialista, o quantomeno al medico curante, che sapranno dare le giuste indicazioni".

Morello ha terminato il servizio con un suggerimento ai telespettatori. Dato che, a coloro che si sottopongono al test delle IGG4 per indagare sulle proprie intolleranze o allergie alimentari, presso un'Azienda Sanitaria Pubblica viene detto che il Servizio Sanitario Regionale impiega circa 462 euro per il percorso di cura. "E, visto che ci sembra di capire che quei soldi sono buttati alle ortiche, sarebbe il caso che i pazienti riflettessero bene, prima di sottoporsi a un test inutile, e che le aziende sanitarie valutassero l'opportunità di tenerlo accessibile anche a coloro a cui non servirà a nulla" ha detto Morello.

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