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Le Iene, milioni di italiani a rischio siccità: Matteo Viviani rivela come risparmiare acqua per salvarci la vita

Matteo Viviani, inviato de Le Iene, ha parlato del problema della siccità e ha fornito importanti suggerimenti per risparmiare acqua

Alcune regioni italiane, come il Veneto, sono attualmente a rischio siccità. Il Governo ha già tenuto un tavolo sulla crisi idrica e, domani, giovedì 16 marzo 2023, dovrebbe discutere la possibilità di approvare un "decreto Acqua", in cui sia contenuto un piano idrico straordinario, volto ad affrontare il problema. In uno dei servizi realizzati per la puntata di ieri sera de Le Iene, noto programma in onda ogni martedì su Italia 1, Matteo Viviani e Marco Fubini hanno parlato di questa situazione e hanno proposto alcuni metodi da adottare per risparmiare acqua in maniera efficace e semplice, aiutati da alcuni esperti.

"Tre milioni e mezzo di persone a rischio razionamento acqua: l'acqua del rubinetto non può essere scontata. Non siamo neanche a primavera, e la siccità, di cui parliamo solitamente in estate, è già un problema" ha spiegato Viviani. Gli esperti intervistati dalla Iena hanno spiegato che il cambiamento climatico ha un ruolo importante in tutto questo. "Piove in maniera differente. Piove in maniera molto intensa, in poche ore, circa 24 ore, ma piove la quantità di acqua che dovrebbe cadere su sei mesi, otto mesi o addirittura un anno" ha spiegato Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente.

Le Iene: il servizio di Matteo Viviani

Viviani ha rivelato che, in effetti, non piove meno rispetto agli altri anni, ma piove in maniera differente, e concentrata in pochi giorni. Il responsabile economico di Coldiretti, Lorenzo Bazzana, ha spiegato che questo rende più difficile la raccolta dell'acqua piovana: se ne trattiene, ha aggiunto, circa l'11%. "L'acqua arriva, ma molto più raramente, e, quando arriva, ne viene giù talmente tanta che il terreno fa fatica a trattenerla. Per cui, scorre via e si perde" ha spiegato Viviani. La mancanza d'acqua colpisce, pertanto, l'agricoltura, ma anche il settore idroelettrico, fondamentale per la produzione di energia rinnovabile, e altri importanti settori economici. E tutto rischia di peggiorare ancora. "Le nuove previsioni ci dicono che, se non corriamo ai ripari, andrà sempre peggio, e sempre più velocemente" ha aggiunto Viviani.

Ci sono soluzioni? Minutolo ha risposto così: "Oggi, noi preleviamo 33 miliardi di metri cubi di acqua, ogni anno, per i nostri usi. La domanda non è come garantirci quei 33, è come cercare di ridurli sotto i 30, poi a 27, poi a 25. Per farlo, dobbiamo sfruttare le soluzioni per garantire l'acqua lungo tutta la penisola". Queste soluzioni non sono state ancora trovate, probabilmente, spiega Viviani, perché l'acqua costa poco, ma un giorno costerà di più, e forse sarà troppo tardi.

Gli agricoltori 4.0

Alcune persone hanno, però, già iniziato a rimboccarsi le maniche per risparmiare sull'utilizzo dell'acqua. "Sono i cosiddetti agricoltori 4.0, che ormai, in Italia, sono in centinaia" ha spiegato Viviani, che ha intervistato Francesco Zavoli, imprenditore agricolo che ha rivoluzionato il sistema di irrigazione della sua azienda. "Se io irrigo molto, l'acqua va in profondità e va persa, ed è come se io non irrigassi. E, oltre ad aver consumato acqua, ho speso anche dei soldi" ha spiegato, mostrando un sensore di 40 centimetri, il quale misura l'umidità del terreno, e in ogni dieci centimetri. Questa sonda misura esattamente la quantità di acqua in ogni zona, evitando che si sprechi anche una sola goccia d'acqua.

Grazie agli sviluppi della tecnologia, esistono tante altre sonde, che possono essere acquistare a poche migliaia di euro, che, a lungo andare, permettono di risparmiare tantissimo e, inoltre, possono ridurre gli effetti disastrosi dei fenomeni climatici sopracitati. "Ha dovuto investire, ma oggi, la sua azienda, che produce cachi, pesche, fragole e albicocche, non ha più problemi" ha raccontato Viviani, riferendosi a Francesco Zavoli, che aveva perso il 50% della sua produzione per la mancanza d'acqua. Anche Giuliano Dradi, il direttore del vivaio Battistini, ha salvato il suo vivaio grazie a un sistema tecnologico all'avanguardia: l'utilizzo di cisterne che recuperano l'acqua piovana. Grazie ai sistemi di irrigazione moderni, dunque, si possono salvare i raccolti.

Raccogliere acqua per salvare il mondo

Ma c'è di più. "Se noi creassimo delle zone in cui raccogliere l'acqua, avremmo un doppio vantaggio: da una parte, grandi riserve per i periodi di siccità, e dall'altra eviteremmo, quando ci sono piogge violentissime, che l'acqua scorra via liberamente, distruggendo tutto ciò che incontra" ha spiegato Viviani. C'è, poi, un'altra risorsa importante che viene usata poco. "Il tema è anche quello delle acque reflue, ovverosia l'acqua delle fognature, che viene immessa nei depuratori" ha dichiarato Bazzana.

"È l'acqua che buttiamo via dalle nostre case, dopo averla usata per lavarci, pulire, svuotare il gabinetto. E, quindi, è sempre disponibile, visto che in casa la utilizziamo tutto l'anno, in ogni stagione, magari quando non piove da mesi" ha detto la Iena. E riutilizzandola, per l'agricoltura, si potrebbe "garantire il 50% del fabbisogno di acqua, costante lungo tutto l'anno, distribuito lungo tutto il Paese". Saranno presto adottate queste soluzioni? Attendiamo aggiornamenti.

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