lunedì, Marzo 27, 2023
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Viaggio nel Cimitero degli orrori: spunta un albero dal tetto di una cappella, ecco dove

La denuncia: cimitero immerso nel degrado, nessun rispetto per la memoria dei defunti che riposano nel camposanto

"Era il raccoglimento degli spirti che vegliano ai nostri affetti; era il rispetto ai misteri della morte, alla religione degli uomini". Con queste parole tratte dalle 'Ultime lettere di Jacopo Ortis', Ugo Foscolo, uno dei maggiori poeti della letteratura italiana, parlava del rispetto della memoria dei defunti. Coloro che sono stati, e di cui oggi tutti hanno il dovere di ricordare. Immersi in un riposo sacro, per l'eternità, nel cimitero. Un luogo che, in teoria, dovrebbe rispecchiare il rispetto che si nutre nei confronti di chi non c'è più. Ma, spesso, ciò che accade realmente è assai lontano da questa teoria.
Siamo a Napoli, e all'interno del Cimitero di Poggioreale lo scenario è a dir poco desolante. La denuncia è vecchia: da anni il camposanto che sorge nella zona orientale del capoluogo campano versa in questo stato.

Detriti e rifiuti accatastati lungo i viali del Cimitero di Poggioreale di Napoli

La denuncia: "Questo cimitero è uno scempio"

A nulla è servito il clamoroso crollo avvenuto all'interno del cimitero all'inizio del 2022, quando centinaia di lapidi e cappelle furono tramortite e schiacciate dal cedimento di una grossa porzione della struttura cimiteriale. Che si sbriciolò come un castello di sabbia, condannando a una seconda, coatta sepoltura i poveri resti dei defunti coinvolti nel crollo.
Oggi la denuncia arriva dall'Associazione Incaricati Confraternite Cimiteri di Napoli che descrive così l'attuale situazione nel cimitero cittadino. Erbacce, scarti di lavorazioni edili, laterizi, plastiche e rifiuti, cassonetti di fronte agli ingressi delle cappelle. Tutto documentato in maniera certosina dai membri dell'Associazione in appena 48 ore, tra domenica e lunedì, quando l'afflusso al cimitero espone i visitatori a un "tale scempio", come lo definisce il presidente dell'Associazione Rosario De Rosa.

Tra le assurdità rilevate, quella di un albero cresciuto sul tetto di una cappella cimiteriale. Anzi, più di uno. C'è anche questo tra degrado, sporcizia e vialoni abbandonati in una situazione di incuria selvaggia che caratterizza il cimitero di Poggioreale e che denuncia, foto alla mano, la succitata associazione.

Dal tetto di una cappella cimiteriale spuntano degli alberi: succede a Poggioreale, Napoli

La storia di Napoli calpestata: camposanto nel degrado più totale

Stiamo parlando di un cimitero dalla preziosa portata storica: progettato nel 1812 da Francesco Maresca e approvato da Gioacchino Murat, la sua costruzione ha attraversato le guerre napoleoniche. Fino alla consacrazione nel 1837, avvenuta sotto Ferdinando II di Borbone, che accelerò i lavori per vedere compiuto il grande cimitero della città di Napoli.
Cosa resta oggi di tale magnificenza storica? Nulla più.

Il sindaco di Napoli sotto attacco: "Sul cimitero aspettative deluse"

La denuncia al Comune di Napoli e al sindaco Gaetano Manfredi è inevitabile: "Avevamo delle aspettative dalla nuova amministrazione comunale, purtroppo clamorosamente disattese", spiega De Rosa. Il quale aggiunge: "Il Comune, come al solito, dimostra di voler solo di fare cassa sui cimiteri, ma di contro non offre niente. Acqua, giardinaggio, bagni, trasporti, pulizia e decoro sono ormai un lontano ricordo di tempi che furono. Intanto gli utenti e gli operatori continuano a pagare tasse per servizi che non hanno. E la manutenzione, che dovrebbe essere la grande attenzionata dopo i ripetuti crolli, è lontana anni luce da standard minimi che prevedono, ad esempio, il fatto che non dovrebbero in alcun modo crescere alberi sui tetti degli alberi. Immaginate il rischio per l'incolumità dei visitatori, altro che servizi minimi! Siamo davvero basiti".

Erbacce crescono in maniera incontrollata: frequenti i crolli di rami che si spezzano perché troppo pesanti

Le cause dell'abbandono

Ma perché il cimitero monumentale di Napoli è ridotto in questo stato di abbandono? Una causa va ricercata senza dubbio nella mancanza di personale addetto alla pulizia, al controllo e alla conservazione dei luoghi. Da anni, in mancanza di fondi, le assunzioni latitano, e i pochi giardinieri e custodi 'superstiti' non bastano a dare decoro a questo luogo sacro. "Ogni volta che vengo qui mi vergogno: vorrei che la mia famiglia riposasse altrove", testimonia una cittadina che commenta e condivide l'appello dell'associazione.

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