Ritirati diversi lotti di frutti di mare: consumare i prodotti segnalati può essere pericolosissimo. La comunicazione del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha, recentemente, diffuso tre segnalazioni riguardanti il ritiro di alcuni lotti di frutti di mare. In particolare, si tratta di richiami per rischio microbiologico. Si parla di rischio microbiologico quando, all'interno di un campione di prodotti di un lotto o di più lotti, è stata riscontrata la possibilità di ritrovare batteri, virus o altri microrganismi patogeni. Tra i batteri che, comunemente, possono contaminare i prodotti di tipo alimentare ci sono la salmonella e la listeria.
Nei casi recentemente segnalati dal Ministero della Salute, si fa riferimento a un altro tipo di batterio, potenzialmente pericoloso allo stesso modo dei due sopracitati. Parliamo di escherichia coli, un batterio che fa parte anche del microbiota intestinale umano. Un batterio non pericoloso di per sé, tranne che per alcuni ceppi, ma che non può essere assunto oltre un certo limite. La Legge determina i parametri entro i quali un prodotto di tipo alimentare può contenere tale batterio. Parametri che, a quanto pare, potrebbero essere stati superati. Ricordiamo che i sintomi più comuni, collegati all'intossicazione da escherichia coli, sono la nausea, i dolori addominali e, talvolta, anche la febbre. In alcuni casi, molto rari, possono svilupparsi forme gravi di polmoniti e, addirittura, meningiti.
Frutti di mare: le segnalazioni del Ministero della Salute
I prodotti interessati dai richiami sono i sacchi di vongole lupino (Chamelea gallina) e di scrigni di Venere (scapharca inaequivalvis) a marchio Gio' Mare spa. Per quanto riguarda le vongole lupino, il nome o la ragione sociale dell'OSA a nome del quale i prodotti sono commercializzati è Gio' Mare Spa, che è anche il marchio di identificazione dello stabilimento / del produttore. Lo stabilimento di produzione è sito a Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena, e in particolare in via Matteucci 7/19. Le unità di vendita sono commercializzate in confezioni da 5 chili, da un chilo e da mezzo chilo. I numeri dei lotti interessati sono 233581, 233781, 233981 e 233972.
I dettagli sulla ragione sociale, sul marchio di identificazione e sulla sede dello stabilimento di produzione sono uguali anche per quanto riguarda gli scrigni di Venere. Le unità di vendita interessate, però, sono, in questo caso, quelle del peso di 5 chili e di un chilo. Il numero del lotto di produzione dello scrigno di venere (Scapharca inaequivalvis) è 233581. In tutti i casi, sono segnalati livelli di escherichia coli superiori ai limiti di legge. Attendiamo ulteriori comunicazioni dal Ministero della Salute, che pubblicheremo con la nostra solita velocità e precisione.
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