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Striscia la Notizia, Luca Abete denuncia 'incredibili' casi di abusivismo edilizio: "Sono trascorsi più di 30 anni, ma..."

Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, si è recato in un comune campano per far luce su un particolare caso di abusivismo edilizio

Nell'ultimo servizio di uno dei più noti e amati inviati del programma Striscia la Notizia, Luca Abete, è stato presentato un caso, o meglio, diversi casi di abusivismo edilizio nella provincia di Caserta. L'inviato della città di Avellino si è recato a Castel Volturno, una località costiera dove problemi di questo genere sono, tristemente, all'ordine del giorno. Abete ha esordito spiegando che, negli ultimi tempi, sono stati effettuati diversi interventi di demolizione delle case sulle spiagge ed è stato promesso, al contempo, che la lotta a questo problema dell'edilizia campana sarà promossa e praticata assiduamente e in maniera sempre più efficace.

"Da queste parti, però, pare che nessuno si sia lasciato intimorire. Intorno alle case costruite abusivamente continua, infatti, sfacciato e indisturbato un giro d'affari non da poco. Spuntano, ad ogni ora, annunci di villette in affitto a pochi metri dal mare. Si tratta, in molti casi, di case che, sebbene costruite senza licenza, fruttano guadagni per la locazione" ha spiegato Abete. L'inviato ha, infatti, fatto ascoltare una telefonata tra una sua collaboratrice e la proprietaria di un appartamento, in cui quest'ultima spiegava che gli affittuari sarebbero potuti restare solo per brevi periodi, di massimo un anno, e avrebbero dovuto pagare unicamente via "cash", e cioè, in contanti.

Striscia la Notizia: l'inchiesta di Luca Abete

Allo stesso modo, ha aggiunto l'inviato, ci sono anche tantissime case fronte mare in vendita a prezzi irrisori. A questo punto, ai telespettatori e ai nostri lettori potrebbe venire in mente una domanda: com'è possibile che, nonostante il problema di abusivismo, queste case vengano comunque vendute? "Nella descrizione si legge, però, un riferimento a un condono del 1984 /1985. Il riferimento al condono degli anni Ottanta conferma l'irregolarità delle modalità di costruzione, e torna puntuale ogni volta che si parla di un immobile, anche quando ci si rivolge a un'agenzia" ha spiegato Abete. Il condono edilizio è una misura, o una serie di misure, che "sana" i casi di abusivismo. Per ottenerlo, il proprietario deve procedere con un'autodenuncia e un conseguente pagamento di una sanzione.

È proprio su questo punto che bisogna soffermarsi. L'inviato avrebbe spiegato, infatti, che "dopo aver costruito, senza avere le autorizzazioni, basta semplicemente richiedere il condono per stare tranquilli e non avere problemi". "Sebbene siano trascorsi più di trent'anni dalla presentazione delle richieste di condono, ad oggi le pratiche sono ancora inspiegabilmente ferme: il Comune non ha né respinto, né accettato la sanatoria. La conferma l'abbiamo andando negli uffici, dove il personale vive sommerso da faldoni pieni di pratiche in attesa di valutazione" ha chiarito Abete. Molti proprietari, ha aggiunto, hanno inviato la pratica di condono dal 1985, circa, poi non hanno integrato la documentazione. Il Comune, a questo punto, non può procedere, e lascerebbe il bene immobile "in un limbo burocratico, che ne consente sia l'utilizzo che la vendita". La "magagna", dunque, secondo quanto spiegato da Abete, starebbe qui.

Come andrà a finire?

L'inviato si è, dunque, recato direttamente negli uffici del Comune, dove ha chiesto chiarimenti a un referente. "Ci sono le pratiche che rimangono in giacenza. Fino a che non vengono integrate dai proprietari, non possono essere evase. Sono state fatte le richieste per le integrazioni, non sono mai avvenute, oppure sono avvenute parzialmente, e le pratiche sono in giacenza" ha chiarito quest'ultimo, ammettendo che quanto accade in questo paese è "assurdo". Ma, per ora, non è ancora stata trovata una soluzione.

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