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Pooh come i Beatles: ecco cosa hanno in comune i due storici gruppi. C'entra anche Stefano D'Orazio

I Beatles hanno ispirato la musica dei Pooh, e il gruppo italiano non ne ha mai fatto mistero. C'è, però, un'altra cosa che le due band hanno in comune

I fan dei Pooh di tutte le generazioni sono pronti a sintonizzarsi su Rai 1, questa sera, per il film evento dedicato alla band bolognese. "Pooh - Un attimo ancora", questo il titolo, è un docufilm che 'mette a nudo' il gruppo pop / rock italiano: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian racconteranno la storia del gruppo, dal 1966 a oggi, rivelando aneddoti divertenti ed emozionanti sulla band e sula loro vita privata. Non mancheranno, ovviamente, riferimenti a Stefano D'Orazio, storico batterista dei Pooh, morto a Roma il 6 novembre 2020.

C'è, però, un'altra grande novità per i fan. Dopo lo scioglimento nel 2016, il gruppo formato da Facchinetti, Battaglia, Canzian e Riccardo Fogli, tornato a suonare con i colleghi dopo aver abbandonato la band nel 1973, a causa della sua relazione con Patty Pravo, tornerà a esibirsi dal vivo nel corso dell'estate 2023, in due serate evento. Il 6 e il 15 luglio, infatti, una delle band di maggior successo di sempre nel nostro Paese, tornerà a suonare dal vivo, rispettivamente allo Stadio San Siro di Milano e all'Olimpico di Roma.

I Pooh come i Beatles: ecco perché

I Pooh sono stati spesso considerati i 'Beatles italiani'. In effetti, la band italiana si è spesso ispirata ai quattro ragazzi di Liverpool, nella musica e nell'attitudine. Il chitarrista, Dodi Battaglia, si è sempre dichiarato un fan e ha aperto anche i Bellinzona Beatles Days, manifestazione dedicata alla band di Paul McCartney e John Lennon. Molti non sanno, però, che i due gruppi hanno un'altra cosa in comune, che va oltre la semplice ispirazione musicale. Entrambi i gruppi hanno, infatti, avuto un "quinto membro" che ha collaborato con loro per molto tempo.

Com'è noto, e come ha spiegato lo stesso Paul McCartney, il 'quinto Beatle' è stato Brian Epstein, il manager del gruppo, morto nel 1967. Inoltre, il produttore della band britannica, George Martin, ha ricevuto questo appellativo, poco dopo la sua morte, proprio dal cantante di Hey Jude. Ebbene, esiste anche un quinto Pooh. Si tratta di Valerio Negrini, musicista e autore bolognese, scomparso nel 2013. Negrini ha fondato la band, nella quale ha suonato fino al 1971. Abbiamo scritto che c'entra Stefano D'Orazio perché proprio quell'anno, il batterista romano ha preso il suo posto nella band. Negrini non ha, però, abbandonato il gruppo, e dal 1972 si è guadagnato l'appellativo di 'quinto Pooh'. Questo perché ha continuato a scrivere testi per le loro canzoni, dividendosi il compito di paroliere proprio con D'Orazio. Entrambi i musicisti saranno menzionati e ricordati nel film che andrà in onda stasera, alle 21:25 su Rai 1.

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