Moreno Morello, inviato di Striscia la Notizia, ha fatto luce su una potenziale truffa che riguarda diversi paesi europei: ecco tutti i dettagli
A distanza di anni dal primo servizio dedicato all'invenzione di un imprenditore italiano, che non aveva convinto pienamente Moreno Morello, inviato del programma Mediaset Striscia la Notizia, le indagini su questa macchina e sulla potenziale truffa collegata a quest'ultima sono arrivate a una svolta importante. Nel servizio andato in onda ieri sera, lunedì 13 febbraio, e introdotto dai conduttori Sergio Friscia e Roberto Lipari, l'inviato padovano ha rivelato che la Guardia di Finanza di Udine, con il coordinamento della Procura europea, ha portato a termine l'operazione collegata a questa truffa.
"Sono state segnalate tre persone alla Procura europea per reato di truffa, ed è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo per circa un milione e seicentomila euro in Italia, Francia e Spagna" ha dichiarato il Comandante del gruppo Guardia di Finanza di Udine, il tenente colonnello Giuseppe Antonaci. Le truffe contestate, come ha spiegato Morello, sarebbero due. Queste riguardano l'utilizzo dei fondi di progetti europei, e le informazioni fornite per ottenere questi fondi, per realizzare questo macchinario. Come ha detto Antonaci, "il primo contributo, di circa un milione e quattro, riguarda il Progetto Horizon della Comunità Europea, mentre la seconda tranche, di circa 115.000 euro, riguarda la Regione Friuli Venezia Giulia". Ma ricapitoliamo quello che è successo.
Striscia la Notizia: il servizio di Moreno Morello
Tutto nasce dall'idea dell'imprenditore Marco Attisani, che ha avuto l'idea di costruire un potabilizzatore in grado di alimentarsi. L'obiettivo di Watly, questo il nome del computer termodinamico che avrebbe dovuto depurare l'acqua contaminata grazie al sole, era quello di 'dissetare il mondo'. Morello ha condotto una serie di indagini a partire dal 2 novembre 2020: la sua inchiesta avrebbe mostrato come il macchinario, in realtà, non funzionasse.
"Una macchina che non funzionava dal punto di vista pratico, ma funzionava benissimo dal punto di vista della comunicazione" ha dichiarato Morello. Grazie alle campagne di comunicazione, ha spiegato l'inviato, la macchina ha attirato cospicui fondi pubblici. Secondo quanto dichiarato da Attisani, che aveva presentato lo strumento anche al Governo, Watly avrebbe potuto depurare l'acqua da qualsiasi cosa: arsenico, cianuro etc. La macchina ha subito anche trasformazioni nei mesi e negli anni successivi, diventando anche un distributore automatico di bevande. Morello avrebbe scoperto, però, che le dimostrazioni del funzionamento erano fasulle.
Le indagini della Procura europea
Inizialmente, le segnalazioni fatte dall'inviato all'Unione Europea non erano andate a buon fine: la Commissione, si leggeva in un documento, non aveva prove che dimostrassero che il certificato di idoneità della macchina fosse falso. Successivamente, però, la Guardia di Finanza di Udine ha dimostrato come il report consegnato all'Unione Europea per ottenere i fondi non fosse autentico. "È stato presentato un report per la produzione di circa 4.000 litri di acqua al giorno. Secondo la consulenza tecnica, disposta dalla Procura, quel macchinario non ha mai depurato acqua. Non ha mai funzionato" ha spiegato Antonaci.
Si aspetta, adesso, il termine del processo, che determinerà se dall'ipotesi di truffa aggravata si arriverà a una condanna o meno. "Gli indagati si presumono sempre innocenti, fino a sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza" ha sottolineato Morello. Attendiamo, pertanto, aggiornamenti.
LEGGI ANCHE>>>Striscia la Notizia, attenzione a ordinare questo prodotto dal web: Moreno Morello smaschera una truffa incredibile