Nel corso dell'ultima puntata di Striscia la Notizia, Luca Sardella ha parlato di inquinamento ambientale e delle proprietà preventive di una pianta
Il cambiamento climatico è uno dei problemi più gravi che affliggono il nostro pianeta. Gli effetti del riscaldamento globale, e cioè dell'aumento della temperatura media mondiale, sono noti a tutti e potrebbero, a lungo andare, essere letali per l'umanità tutta. Alluvioni, desertificazione, scioglimento dei ghiacci, siccità: questi sono solo alcuni dei fenomeni correlati al cambiamento climatico, che fanno, davvero, molta paura. Negli ultimi anni, per fortuna, il problema del riscaldamento globale è molto più rilevante nei discorsi politici, e diversi sono gli interventi promossi per porre fine, o comunque per arginare i suoi effetti più disastrosi.
Uno degli obiettivi più importanti, prefissati dall'Unione Europea, è quello di rendere i paesi membri "climaticamente neutri", e cioè di raggiungere un saldo netto di emissioni di anidride carbonica e gas a effetto serra pari a zero. Per farlo, bisogna ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica e trovare il modo di compensare quelle inevitabili con altrettante emissioni di ossigeno, elemento che ha una funzione purificante.
Striscia la Notizia: il servizio di Luca Sardella
Luca Sardella, noto conduttore italiano e inviato di Striscia la Notizia, ha dedicato diversi servizi, realizzati per il programma targato Mediaset, al problema del cambiamento climatico e ai vari metodi volti a porre un argine a quest'ultimo. Nel servizio andato in onda ieri sera, il conduttore ha parlato della funzione anti-inquinamento delle piante, che trattengono l'anidride carbonica ed emettono ossigeno, e del 'potere' purificante di una pianta in particolare. In un dialogo con l'imprenditore Emanuele Rissone sull'obiettivo dell'Unione Europea per il 2050 e sui metodi utilizzati per mantenere rigogliose le foreste e per assicurare un corretto assorbimento dell'anidride carbonica, si è parlato di un tipo di pianta che ha un forte potere 'purificante'.
"Fino a poco tempo fa dicevano che il bosco misto raccoglieva più anidride carbonica, oltre che polveri sottili, un po' di inquinamento etc. Ma è vero che il bambù supera questo bosco di parecchio?" ha chiesto Sardella. "Il bosco misto in generale, la macchia mediterranea, potrebbe assorbire circa 7 tonnellate, 7.4 o 7.7, di anidride carbonica su 10.000 metri quadrati: un ettaro. Il bambù gigante arriva, più o meno, a un netto di 261 tonnellate. Come ossigeno, emette 36 volte di più l'ossigeno di un normale bosco" ha spiegato Rissone, che con la società Forever Bambù, si occupa di creare foreste di bambù gigante per compensare la carbon footprint, e cioè l'emissione di gas, delle industrie che chiedono questo intervento. Più foreste di bambù per aiutare a salvare il mondo, dunque.
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