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Saldi, sapete che molte attività usano questa parola impropriamente? L'esperto svela perché

La parola 'saldi' viene spesso utilizzata in maniera scorretta dalle attività commerciali: ecco il motivo al quale potreste non aver pensato

Manca meno di un mese alla fine dei saldi invernali. Migliaia, se non milioni di cittadini italiani hanno già approfittato degli sconti di fine stagione per acquistare capi d'abbigliamento a prezzi più che vantaggiosi. Alcuni di questi, insieme a tante altre persone che non hanno ancora avuto il tempo di fare shopping, hanno in programma di farlo nei prossimi giorni. Il giorno individuato per la fine dei saldi - così come quello individuato per l'inizio - è differente in ogni regione italiana, ma si aggira in tutti i casi intorno ai primi giorni del mese di marzo.

La parola 'Saldi' compare in maniera evidente e chiara in quasi tutti i negozi in giro per l'Italia. Basta passeggiare per una strada più o meno frequentata per vedere almeno un cartello o un'insegna in cui questa parola è raffigurata. Non molti sanno, però, che spesso il sostantivo in questione viene utilizzato in maniera scorretta. Molti consumatori potrebbero aver acquistato dei prodotti in 'saldi' che, però, in realtà non lo erano. Nei prossimi paragrafi vi spieghiamo perché.

Saldi: quando il problema è nel nome

Prima di rendere noto il motivo, cerchiamo di capire cosa si intende effettivamente per saldi. Ebbene: seguendo la definizione dell'articolo 15 del D.Lgs. 114/98, si tratta di vendite che "riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo". Fondamentale, in questa definizione, è la parte relativa al carattere stagionale dei prodotti venduti. Solo quando questi ultimi, dunque, hanno questa caratteristica si può parlare di saldi.

Il Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha fatto, pertanto, notare sulla sua pagina Instagram che molti negozi di arredamento e mobilifici utilizzano la parola impropriamente. Questo perché le cucine, le librerie e i mobili non devono essere 'messi da parte perché finisce la stagione' a differenza, ad esempio, delle vecchie collezioni di moda che devono essere sostituite con quelle nuove, in generale, ai capi d'abbigliamento per l'inverno che devono essere sostituiti da quelli estivi, per il cambiamento della temperatura. La parola 'saldi', spiega l'esperto, viene utilizzata impropriamente in questo caso, e principalmente per attirare i consumatori. Con questa parola, infatti, è più facile che una persona noti il negozio e decida di fare acquisti. Il sostantivo da utilizzare, in questo caso, potrebbe essere, infatti, 'sconti'. Secondo voi, l'effetto sarebbe lo stesso oppure no?

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