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Striscia la Notizia, è 'caccia al pediatra' in Campania: l'allucinante scoperta di Luca Abete

I bambini ne hanno bisogno, ma spesso non se ne trovano: uno dei motivi della mancanza dei pediatri in Italia è stato spiegato da Luca Abete di Striscia la Notizia

Per alcune persone, in Italia, i problemi iniziano sin da piccoli. È una frase davvero triste da scrivere e da leggere, ma è così. Negli ultimi mesi, infatti, in molte città del nostro Paese si parla della mancanza dei medici pediatri. I medici che si occupano, insomma, della cura e dell'assistenza dei bambini più piccoli. Alcuni pediatri hanno centinaia di clienti, mentre in alcuni casi non se ne trova nemmeno uno. Nel corso della puntata di Striscia la Notizia andata in onda ieri sera su Canale 5, uno degli inviati più conosciuti e amati del programma si è occupato proprio di questo problema.

In particolare, l'inviato si è recato a Portici, in provincia di Napoli. Nonostante, come abbia spiegato, il problema si verifichi in tutta Italia e, in questo momento, avere un bambino con un medico assegnato a quest'ultimo significa essere fortunati in generale, in Campania potrebbe essere ancora più diffiicile esercitare questo diritto. Un diritto che sta divendando sempre di più un privilegio.

Striscia la Notizia: l'inchiesta di Luca Abete

Come ha mostrato l'inviato del programma Mediaset, basta recarsi agli uffici dell'Azienda Sanitaria Locale (ASL) per vedere decine di genitori alla ricerca disperata di pediatri per i loro figli. "Ogni anno cambia, ogni anno! È da tre anni che non ho pediatri fissi" denuncia una delle madri. Pediatri con troppi pazienti da una parte e mancanza di altri dall'altra: questi i motivi dietro il problema che, nel solo comune di Portici, colpisce ben 300 bambini. L'inviato avrebbe scoperto, però, un altro motivo 'segreto' che ha fatto letteralmente rabbrividire i telespettatori. Sembra, da una registrazione di un membro della troupe dell'inviato di Striscia, che ci sia un ostruzionismo da parte dei medici che hanno già tanti pazienti.

"Noi non siamo dipendenti dell'ASL. Siamo dei liberi professionisti: se c'è quella zona libera e tu metti una concorrenza su un territorio di sette tutti assieme mi crei un danno. Noi siamo basati sul numero, non è che veniamo pagati tutti uguali: se ho 1000 pazienti vengo pagato per 1000, se ne ho 100 per 100!" ha dichiarato un medico. Dall'ASL, inoltre, hanno fatto sapere ad Abete che, negli ultimi anni,  nel distretto 34 di Portici si sono avvicendati diversi pediatri nei posti carenti. "In qualche caso" si legge nel messaggio "chi aveva accettato ha subito fatto altra scelta dimettendosi". Avranno avuto problemi creati da altri medici già affermati? Il problema, intanto, continua.

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