Yoon C. Joyce, l'attore coreano rivelazione del cinema italiano: "Vi farò ridere insieme a Lillo"

Il protagonista di "Mai dire Kung Fu" racconta la sua battaglia a Tuttonotizie.eu: chi è Yoon C. Joyce e dove lo rivedremo presto. 

Lillo Petrolo ritorna sul grande schermo con una delle pellicole più divertenti dell'anno, al suo fianco ci sarà Yoon C. Joyce che solo qualche mese fa debuttava su Rai Due con The Net Gioco di Squadra. La serie è una delle rivelazioni della scorsa stagione e l'attore coreano ha deciso di raccontare la sua storia a tuttonotizie.eu.

Il suo nome è Yoon C. Joyce ma in molti lo ricorderanno nei panni di Zhang Bo sul set insieme a Massimo Ghini e Maurizio Mattioli. C.Joyce è un attore sudcoreano naturalizzato italiano e adottato a soli 3 mesi da una famiglia bergamasca. Oggi Yoon è uno degli esponenti più amati del cinema italiano nel mondo e vanta un curriculum davvero strepitoso.

Proprio in relazione alla serie tv di Rai Due che l'ha visto protagonista ha confessato un retroscena interessante: "Quando mi ha chiamato il regista per fare il provino mi disse che era un ruolo particolare. Avevano già provinato diversi ragazzi asiatici ma lui sapeva che io sarei stato in grado di reggere il ruolo. The Net era diventato una sfida perché il mio personaggio era cinese ma nato e cresciuto in Italia quindi con una storia simile alla mia. Alla fine ho capito che era una grossa occasione quella di interpretare in Italia un italiano".

C'è una battaglia che l'attore porta avanti da diversi anni e che nasce da un'esigenza personale estesa al mondo del cinema. Nel 2023 gli stereotipi sono ancora così diffusi nel nostro Paese? Ecco cos'ha risposto: "Oggi sto affrontando una grande battaglia perché in Italia, anche se siamo nel 2023, la figura asiatica è ancora molto stereotipata nella mente delle persone. Come concetto a me sta molto a cuore. In Italia basta avere gli occhi a mandorla e sei cinese. Un giapponese non è un cinese come un italiano non è un albanese". 

Yoon C. Joyce: l'esperienza con Ridley Scott e le critiche sul cinema italiano

Foto di Davide Fazio

L'attore ha lavorato con i più grandi registi del mondo da Martin Scorsese a Gabriele Salvatores passando per Ridley Scott. Abbiamo chiesto a Yoon per quale motivo secondo lui il cinema internazionale gode di grande successo nel nostro Paese al contrario di molte pellicole firmate da registi italiani:

"In Italia ci sono un sacco di ragazzi appartenenti ad altre etnie ma nati e cresciuti qui in un'era tecnologica. Con il lockdown i ragazzi si sono affacciati allo streaming e ad altri mezzi multimediali. Questo da un lato ha settato nel cervello dei giovani la percezione della realtà. Qualcosa che prima non era troppo conosciuto, cioè l'industria coreana, è diventata nell'ultima decennio una potenza incredibile. I ragazzi giovani si sono resi conto di non essere rappresentati dai film i italiani." Poi aggiunge: "I film italiani vedono protagonisti sempre le stesse quattro facce. Non c'è un attore asiatico o africano che interpreti un ruolo avvincente senza che costituisca un dato eccezionale."

Foto di Davide Fazio

L'attore di The Net gioco di quadra chiarisce qual è il suo obiettivo ma soprattutto annuncia l'uscita di una nuova serie che a breve sarà disponibile in tutto il mondo: "Quello che sto cercando di fare è di cambiare le cose e sto rifiutando un sacco di ruoli in Italia che mi propongono personaggi stereotipati. Sono invece in uscita con una serie spagnola in cui interpreto un colonnello in cerca di persone scomparse."

Tra i tanti maestri del cinema internazionale ci sono due collaborazioni che hanno segnato la sua carriera, la prima è con uno dei nomi più celebri del grande schermo mondiale: "Il regista che più mi ha colpito è Ridley Scott perché con lui ci ho lavorato un mese sul set. Lui non mi ha voluto nei panni di un asiatico, mi ha voluto nei panni di un prete. Ha fatto una ricerca di un mese e la mia audizione è durata un'ora e io pensavo di non essergli piaciuto". 

Dal bullismo in Italia al nuovo film con Lillo: "Mio padre mi diceva che ero un fallito"

Foto di Davide Fazio

L'adolescenza non è stato un periodo semplice per l'attore che ha cominciato la sua battaglia agli stereotipi ancor prima di avvicinarsi al cinema. Facciamo un passo indietro, Yoon decide di raccontare sin dall'inizio l'incubo del bullismo che si è rivelato una vera persecuzione: "Io dall'età di quattro anni e mezzo ho vissuto a cavallo tra l'Italia e l'estero. Ho vissuto in Arabia Saudita poi in Austria e in altri luoghi del mondo. Un'adolescenza caratterizzata da scuole internazionali e da compagni di classe che arrivavano da tutto il mondo. Non ho mai avuto la percezione di essere diverso fino a quando non abbiamo deciso di far rientro in Italia."

Al suo arrivo in Italia l'attore si è ritrovato in un contesto sociale nettamente diverso da quello internazionale e qui sono cominciati gli episodi di bullismo: "In quell'epoca in Italia gli asiatici erano davvero pochi. Di conseguenza sono arrivato in questa scuola e la prima cosa che mi hanno detto 'giallo, tona al tuo paese' tra l'altro io sono coreano non sono cinese ma questa cosa mi ha fatto molto male. Questo è stato l'inizio di un dramma, un fardello che da lì in poi mi avrebbe accompagnato per sempre".

Foto di Davide Fazio

La sua testimonianza lascia i brividi e tutto questo lo costringerà poi a prendere una decisione importante: "Sono stato bullizzato e picchiato per moltissimi anni e dopo la scuola sono andato via negli Stati Uniti. Ho capito che non ero io ad essere sbagliato ma era il contesto a esserlo".

Insieme al dramma del bullismo Yoon vive un rapporto difficile con suo padre, esattamente colui che lo ha adottato all'età di tre mesi: "Mio padre non ha fatto altro che dirmi che ero un fallito, ed è la seconda motivazione del mio dramma. Non ho mai avuto un supporto paterno. Volevo dimostrargli che non ero ciò che lui mi aveva detto di essere. Ha sempre cercato di dirmi di volare basso e che non valevo niente però dentro di me coltivavo la passione per la pittura continuando a creare quadri per poi scoprire quella per la recitazione. Mi resi conto dopo che il cinema e la recitazione erano il mezzo in cui avrei dimostrato alle persone di essere normale"

Dopo il grande successo sul piccolo schermo di Rai Due in tanti si chiedono se rivedremo l'attore a breve in altri progetti italiani. Ecco l'annuncio che tutti stavano aspettando e che lo vedrà protagonista insieme ad uno dei comici più amati del momento: "In Italia uscirò con un film divertente che si intitola "Mai dire Kung Fu" insieme a Lillo ed è un film che vede alla regia due persone stupende. Sono in un ruolo molto interessante e divertente. Paraiso a breve sarà disponibile in tutto il mondo".

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