"Ho provato il vero sushi in Giappone, ecco quanto ho pagato", la testimonianza di un professore italiano

Luigi Curini, docente universitario italiano, si trova a Tokyo, capitale del Giappone. Qui ha provato del sushi originale ed ha raccontato su Twitter quanto ha pagato e com'era il cibo.

Nonostante la cucina italiana, dati alla mano, sia la più apprezzata al mondo, moltissimi nostri connazionali amano quella giapponese. Nella stragrande maggioranza dei ristoranti italiani non si mangia la cucina tradizionale nipponica ma il sushi e il ramen, che rappresentano solo una parte dell'alimentazione tipica di un giapponese. Uramaki, nigiri e sashimi sono diventate parole comuni nel vocabolario di molti italiani, soprattutto sotto i 50 anni. Chi va in Giappone per lavoro o per vacanza, tra le prime cose, prova le pietanze sopracitate, per capire se sono diverse rispetto a quelle dei cosiddetti ristoranti giapponesi in Italia.

Per un italiano è normalissimo condividere sui social la propria esperienza con il vero cibo giapponese. Poche ore fa lo ha fatto Luigi Curini, docente universitario italiano, che ha pubblicato su Twitter la foto di cinque pezzi di nigiri di tonno. Il nigiri, per chi non lo sapesse, è un mucchietto di riso con sopra una fettina, più o meno spessa, di pesce. In Italia la stragrande maggioranza dei nigiri ordinati ai ristoranti all you can eat o à la carte è con carne di salmone o tonno; in casi più rari si vedono polpo, capesante o elementi vegetariani, per chi non mangia carne ma vuole comunque provare la cucina italo-giapponese.

Il sushi in Giappone

Il professore ha pubblicato la foto, scrivendo che probabilmente non mangerà più sushi una volta tornato in Italia. Dalla foto ci sono cinque tagli diversi di tonno, da quello più ricco di proteine, a quello ricco di grasso (bianco), per finire con quello leggermente scottato (l'ultimo in basso). Curini sembra più che soddisfatto dell'incontro con il maguro giapponese.

Quanto ha pagato il nostro connazionale per questo bel piatto di nigiri di tonno? Nei commenti spiega di aver sborsato 3500 yen, che sono circa 25 euro. Insomma, 5€ al pezzo. Non poco, oggettivamente parlando. Tuttavia Curini specifica nel prezzo sono compresi zuppa di pesce e tè verde illimitati. Per i giapponesi, infatti, è normale bere il tè anziché l'acqua durante i pasti. Un'esperienza che cambia la vita? Sembra proprio di sì. D'altronde gli italiani sono i primi a dire che la pizza mangiata in Italia non è sicuramente la stessa che fanno in Giappone.

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