Il prezzo del gas crolla: cosa succederà alle bollette? Un'analisi

Il 2023 si è aperto con notizie contrastanti sul fronte economico. Se il 'ritorno' delle accise ha reso nuovamente cara la benzina, il gas sul mercato di Amsterdam è diventato molto più economico. Ma cosa succederà, in concreto, alle nostre bollette?

A inizio anno sui social è diventato virale il video di un distributore di benzina che, pochi minuti dopo le 00:00 del 1° gennaio 2023, ha alzato di 18 centesimi il prezzo della verde e del diesel. Come annunciato a fine dicembre, nella manovra economica approvata dal Governo Meloni non è stato rinnovato il taglio delle accise. Dopo l'invasione russa in Ucraina, il prezzo del carburante era arrivato a livelli mai toccati negli ultimi venti anni: in alcune località italiana a marzo per un litro di benzina si è arrivati a pagare oltre 2.40€.

Il Governo Draghi intervenne eliminando le accise e abbassando il prezzo di circa 30 centesimi. Il crollo del prezzo del petrolio, gradualmente, fece il resto, portando la benzina a prezzi in media con il resto d'Europa. Il Governo Meloni, appena insediato, abbassò lo 'sconto' a 18 centesimi, per poi abolirlo dal 1° gennaio 2023. Dunque, se da una parte il carburante è tornato a costare attorno ai 2€, il prezzo del gas è drasticamente calato. Le tensioni con la Russia avevano fatto schizzare il suo costo a livelli altissimi per gran parte del 2022. Tuttavia una serie di fattori, come l'inizio di inverno mite e soprattutto l'accordo europeo sul cosiddetto price cap hanno fatto in modo che il prezzo del gas sul mercato, lentamente, tornasse ai livelli precedenti all'invasione russa in Ucraina.

Il gas oggi

Ieri il prodotto sul mercato di Amsterdam costava 55€ al megawattora. Ad agosto del 2022, quando si è toccato il picco più alto, il prezzo era arrivato a 240€. Un crollo drastico, dell'85% nel giro di 5 mesi. Una buona notizia? Indubbiamente. Ma quale effetto avrà sulle bollette? Purtroppo la risposta non è facile come sembra. Sulla bolletta del gas di gennaio, con ogni probabilità, vedremo un calo sensibile. Ma ci sono altri fattori da tenere in considerazione per il futuro prossimo: il ritorno del clima invernale e l'abbandono da parte della Cina della cosiddetta politica 'Covid Zero'.

Da alcune ore quasi tutta l'Europa è alle prese con un'ondata di freddo polare, la prima del 2023. Ciò significa che il gas, finora usato poco per via delle temperature miti, servirà a milioni di persone per il riscaldamento. I famosi "stoccaggi pieni" di cui si è parlato nelle scorse settimane inizieranno gradualmente a svuotarsi per forza di cose. Inoltre la Cina, dove le restrizioni sono diminuite, avrà bisogno di più gas dalla Russia rispetto agli scorsi mesi. Viste le grandi tensioni tra Unione Europea e Russia, è pressoché certo che gran parte del gas russo andrà soprattutto alla Cina. Insomma, per la parte finale dell'inverno la materia prima potrebbe tornare a scarseggiare e, di conseguenza, il suo prezzo aumentare.

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