House of the Dragon vince il Golden Globe 2023 come miglior serie drammatica, perché è giusto così

House of the Dragon ha trionfato come miglior serie drammatica ai Golden Globe. Perché ha sbaragliato la concorrenza.

Il prequel de Il Trono di Spade ha trionfato nella competizione internazionale di cinema e serie tv. Il prodotto targato HBO è stato eletto miglior serie drammatica nonostante gli altri candidati fossero Better Call Saul, Ozark, Scissione e The Crown - show seguitissimi dal pubblico e amati, soprattutto l'ultimo dopo la morte della Regina Elisabetta. House of the Dragon però ha asfaltato tutti, ottenendo il prestigioso premio. In tanti si domandano per quale ragione abbia avuto tanto successo.

Gli autori dello spin off del Trono di Spade, nel momento in cui è stato loro commissionato un prodotto del genere hanno capito di dover necessariamente renderlo all'altezza del suo predecessore. Per questo serviva un'abilità straordinaria nella scrittura, un pathos tra una scena e l'altra, una trama che non avesse buchi ma soprattutto che riuscisse a far proseguire la saga per almeno altre tre stagioni. E poi, ovviamente, le 'morti' che sono state sempre il punto forte dei prodotti audiovisivi derivanti dalla penna di Martin. E House of the Dragon ha tutto questo.

House of the Dragon, perché la sua vittoria ai Golden Globe è più che meritata: scene 'crude' e indimenticabili

Apparentemente House of the Dragon ha una trama meno complicata del suo 'genitore-figlio', Game of Thrones. Infatti tutto si basa sulla lotta tra due ex migliore amiche, la figlia del re Viserys, Rhaenyra - cui presta corpo e voce prima Milly Alcock e poi Emma D'Arcy - e la seconda moglie del re, Allicent. In questa storia i draghi c'entrano ma sono quasi marginali perché è lo scontro umano a essere preponderante e a rendere appunto 'drammatica' la serie.

La scena che forse ha contribuito più di tutte a far ottenere a House of the Dragon il Golden Globe è l'aborto di Rhaenyra nel momento in cui viene a sapere della scomparsa di suo padre. Quello che viene fuori è raccapricciante e quasi fastidioso ma necessario. L'istante in questione ha un'intensità angosciante che non si vedeva da tanto in una serie tv. Ma non è di certo l'unica 'crudezza' del prodotto HBO. Quando il vero padre dei figli di Rhaenyra viene bruciato vivo o quando la ragazza si rende protagonista di un incesto con suo zio Daemon ci sentiamo quasi 'macchiati' anche noi spettatori da questa roba. Per non parlare del finale della serie, quando il piccolo Lucerys, il figlio di Rhaenyra, muore letteralmente 'mangiato' dal drago di Aemond Targaryen.

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