La Vita Bugiarda degli Adulti: le frasi più belle e significative del nuovo capolavoro targato Elena Ferrante

Abbiamo selezionato quelle che secondo noi, sono le tre frasi che racchiudono l'essenza de La Vita Bugiarda degli Adulti, scritta da Elena Ferrante e diretta da Edoardo de Angelis.

La nuova serie Netflix, frutto della penna di Elena Ferrante, è uscita il 4 gennaio ed è tra le più chiacchierate e guardate sulla piattaforma e nel mondo dei social. L'Italia dopo White Lotus, si appresta ad introdurre un altro 'cult' nella storia delle serie televisive, sempre più predilette rispetto ai film nelle sale. La madre de L'Amica Geniale porta, grazie alla regia di Edoardo de Angelis, una storia nuova, ma con la stessa atmosfera e aura della precedente.

Due facce della stessa Napoli si alternano tra menzogne, odio e tanta emozione. Dopo averla vista con attenzione e trasporto, abbiamo scelto quelle che secondo noi sono le frasi più significative, quelle che a prescindere dal romanzo e dalle 6 puntate diffuse su Netflix, possiamo fare nostre associandole a vicende più o meno vicine a noi oppure facendone tesoro per il futuro.

La Vita Bugiarda degli Adulti: le tre frasi più significative di tutta la serie

Se avete avuto modo di vedere tutte e sei le puntate della storia di Giovanna e siete entrati almeno un po’ nel suo mondo, avrete notato che una frase più di tutte, riecheggia sin dalla prima puntata e riguarda proprio tutto quello che la giovane si trova ad affrontare lungo il percorso descritto dall'autrice.

Riguarda proprio quell'ingenuità e quell'innocenza che ci appartengono quando siamo più piccoli, quando ancora non siamo entrati a contatto con le difficoltà che il cammino ci riserva dall'adolescenza in poi. Questo accade a Giovanna, che giunge pericolosamente e improvvisamente a contatto con l'età adulta.

Queste parole invece, hanno a che fare con i silenzi, con le cose che non ci sentiamo di dire o tirare fuori da noi stessi per paura, timore di essere giudicati o derisi. Soffocando tali pensieri si rischia appunto di ammalarsi e di farsi ancora più male rispetto al silenzio assoluto.

L'ultima, scelta proprio per la 'crudeltà' della sua autenticità, parla del sentimento più bello ma talvolta anche orribile da accettare quando si è sempre stati convinti di potercela fare da soli. Zia Vittoria, interpretata magistralmente da Valeria Golino, smonta la favola dell'amore bello a tutti i costi, quello che non conosce macchia né ostacolo lungo il cammino.

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