Cicciogamer la spara grossa: "Ci vorrebbe un partito unico", mare di critiche sui social

Cicciogamer89, anche conosciuto solo come Cicciogamer, è uno degli YouTuber italiani più seguiti in assoluto. Il 34enne, originario di Roma, ha parlato di politica e le sue dichiarazioni sulla politica non sono piaciute a molti.

A fine novembre l'Italia intera parlò di lui: Cicciogamer era finito nel mirino della Guardia di Finanza per presunti omessi pagamenti delle tasse. Più nello specifico, stando ad un articolo de Il Messaggero, il 33enne non avrebbe versato imposte dirette per 400mila euro e Iva per circa 160mila. Quando la notizia diventò virale, lui si professò subito innocente, assicurando di aver sempre pagato le tasse e di non essere un evasore. Le indagini faranno il loro corso e presto si capirà se, effettivamente, Alessandrini ha evaso o meno.

Lo YouTuber, in Italia, è un mestiere che tra guadagni diretti e sponsorizzazioni permette di guadagnare diverse decine di migliaia di euro per chi ha milioni di seguaci. Considerate le visualizzazioni e il numero di video postati di Cicciogamer, appare evidente che il 33enne sia benestante. Quella polemica è già archiviata da tempo, in attesa di novità da parte degli inquirenti. Lo YouTuber è tornato ad essere in tendenza su Twitter per alcune dichiarazioni dubbie sulla politica. Vediamo cos'ha detto Cicciogamer in relazione alla nascita di un "partito unico".

Cicciogamer e il partito unico

"Io non sono né di destra e né di sinistra, a me 'sta storia di destra e sinistra non mi piace assolutamento. A me piacerebbe che un giorno ci fosse un partito che si occupa dell'Italia e che fanno scegliere agli italiani. Destra e sinistra? Una pu**anata inimmaginabile. Dovrebbe esserci un partito solo che ascolta gli italiani e basta. Secondo me. Non succederà mai..." Qualcuno gli ricorda che, invece, è già successo.

Il discorso di Cicciogamer è molto semplicistico e a tratti utopico. Il partito unico esiste, sotto dittatura e monarchia. Sono in molti a credere che quando ha parlato di 'partito unico' non lo abbia fatto per nostalgia di un passato da cancellare che tutti conosciamo. Tuttavia non è neppure obbligatorio parlare di determinati argomenti in pubblico. Avere un partito unico vuol dire anche che tutti gli italiani, pressappoco, dovrebbero avere la stessa idea. E questo sappiamo che non è applicabile alla realtà. Quindi, con tutti i suoi difetti, viva la democrazia e viva la pluralità di vedute.