Gianluca Vialli

Gianluca Vialli, è ufficiale: addio al campione azzurro. Il dirigente della Nazionale è morto all'età di 58 anni

La mattina del 6 gennaio 2023, si è spento all'età di 58 anni Gianluca Vialli, storico calciatore italiano e negli ultimi anni dirigente della Nazionale

E' infine arrivata la notizia più triste che tutti speravano di non leggere: Gianluca Vialli è morto la mattina del 6 gennaio 2023. Sul combattente ex calciatore e allenatore ha avuto la peggio il cancro che lo aveva colpito al pancreas, contro il quale lottava dal 2017. Se ne va così un altro amatissimo volto del calcio italiano, qualche giorno dopo la scomparsa di Sinisa Mihajlovic, morto venerdì 16 dicembre a Roma all'età di 53 anni.

Vialli due giorni prima della dipartita di Mihajlovic aveva annunciato il suo ritiro temporaneo dalla Nazionale, in cui ricopriva il ruolo di capo delegazione. Una decisione sofferta, presa d'accordo con il team di oncologi che da tempo lo seguiva, ma doverosa per "utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi". Queste le ultime dichiarazioni ufficiali dell'Azzurro, diramate tramite un comunicato diffuso dalla Figc.

Pochi giorni dopo, però, le condizioni di Gianluca Vialli precipitano. Nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 dicembre, l'Italia viene a sapere del ricovero d'urgenza dello sportivo nell'ospedale di Londra in cui era assistito. A drammatica conferma del peggioramento delle sue condizioni, il gesto della madre 87enne di Vialli, che raggiunge d'urgenza il figlio nelle ore successive l'arrivo, da noi, della notizia dell'aggravarsi dello stato di salute dell'ex attaccante della Sampdoria e della Nazionale.

Gianluca Vialli, addio a un volto amatissimo del calcio italiano, dentro e fuori il campo da gioco

Con Vialli se ne va un pezzo della storia del calcio italiano. Tra i più forti attaccanti che hanno entusiasmato i tifosi tra il 1980 e il 1990, la vita di questo straordinario calciatore è stata costellata di successi e traguardi. Cremonese di nascita, Vialli ha praticamente vinto tutto. Due Mondiali, (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988), per ben due volte ('88 e '91) è arrivato settimo nella classifica dei calciatori meritevoli del Pallone d'oro, è stato capocannoniere dell'Europeo Under-21 1986, della Coppa Italia '88-'89, in cui mise a segno 13 gol, tagliando il record assoluto di reti in una singola edizione del torneo.

Militò agli esordi nella Cremonese, poi il salto in Sampdoria e infine alla Juve, prima di lasciare il campionato italiano per giocare nel Chelsea. Terminata la carriera di calciatore, Vialli divenne allenatore. Fu prima mister del Chelsea e poi del Watford, per approdare, infine, alla Nazionale Italiana.

Uno sportivo dedito al sociale, ben prima dell'incubo della malattia cominciato nel 2017. Nel 2004 fu infatti tra i creatori della "Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport", una ONLUS che negli anni ha raccolto fondi per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica e sul cancro. Tra le sue passioni c'era anche la scrittura: 'The Italian Job', 'Goals' (volume in cui parlò per la prima volta della sua malattia) e 'La bella stagione', scritto a quattro mani con Roberto Mancini.

Vialli era sposato con Cathryn, conosciuta a Londra nel periodo in cui era allenatore del Chelsea. Un matrimonio felice, dal quale sono note due figlie.

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