domenica, Marzo 26, 2023
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Ore 14, arriva una notizia troppo 'forte'. Milo Infante scioccato: "Che peso doverla raccontare: dove arriva l'orrore umano?"

A Ore 14 il caso che sconvolge l'Italia ha come protagonista un bimbo di 4 anni originario di Agrigento, in Sicilia. Cosa è accaduto, lo sgomento degli ospiti in studio

E' un inizio trasmissione particolarmente duro quello odierno per Ore 14, il programma di Rai 2 condotto da Milo Infante, a causa della notizia di apertura data dal giornalista non senza una certa difficoltà. Dal momento che, per chi svolge il mestiere del giornalista, per quanto ci si abitui a trattare le notizie 'chirurgicamente', con freddezza e distacco, ce ne sono alcune che riescono comunque a far breccia nel muro che ciascuno si costruisce. Per non dover restare sgomenti ad ogni orribile notizia, come quella che arriva da Agrigento e che lascia l'Italia a bocca aperta.

La presenta così Infante: "Arrivano notizie che francamente per noi tutti diventa un peso dover raccontare, anche nei loro dettagli più forti. Perché ci fanno capire l'orrore degli esseri umani dove può arrivare". La notizia in questione è quella, terribile, che riguarda un bambino di 4 anni di Agrigento, seviziato con cicche di sigarette su tutto il corpicino. Indagati, per il momento, dalla locale Procura, la madre e il compagno di questa. Il piccolo era giunto all'ospedale di Catania dopo essere stato picchiato con un oggetto appuntito. I medici che lo hanno preso in carico hanno notato in più parti del corpo (lesioni gravi alle dita delle mani e dei piedi, finanche al sacco scrotale), evidenti segni di tortura. Sevizie che il bimbo da chissà quanto subiva, e per le quali la principale indagata è proprio colei che l'ha messa al mondo.

Lo sgomento, nello studio di Ore 14 è evidente. La prima domanda Milo Infante la rivolge alla criminologa Roberta Bruzzone, in collegamento. Come si può pensare, chiede il conduttore, di torturare un bambino di quattro anni? "Per alcuni purtroppo non è così difficile passare all'atto. Ed è chiaro che qui parliamo di sogegtti socialmente pericolosi, perché la sede delle sevizie mi dice che c'è anche una componente sessuale. Aberrante", commenta Bruzzone.

Ore 14, sgomento in studio: "Come si fa a chiamarla madre?"

"Se dovesse essere confermata la colpevolezza della madre", commenta la giornalista Monica Setta, anch'ella in collegamento.
"Come si può chiamarla madre? Puoi chiamarla così una donna che si macchia di una cosa del genere? La cosa che abbiamo di più caro, i nostri figli: li proteggiamo fin quando sono grandi. E un bambino così piccolo...".

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