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Covid, l'Ambasciata cinese in Italia scatena la polemica: "Tamponi per chi proviene dalla Cina? Restrizioni inutili e discriminazioni"

Covid, aggiornamenti sull'attuale situazione in Cina forniti dall'Ambasciata Repubblica Popolare Cinese in Italia, che polemizza sulla questione tamponi 

Il mondo torna ad attenzionare la Cina, investita ancora una volta da una nuova ondata di casi di Covid. Migliaia di positivi registrati ogni giorno, e il dito è puntato contro la decisione di allentare quasi del tutto le restrizioni che nei mesi scorsi avevano arginato con successo i contagi. L'apprensione è grande, e tanti sono i Paesi, Italia compresa, che sono tornati a rendere obbligatorio il tampone per i cittadini in arrivo dalla Cina.
Aggiornamenti oggi arrivano dall'Ambasciata Repubblica Popolare Cinese in Italia, che su Twitter prova a rassicurare gli italiani su quella che è la situazione in atto al momento nel Paese orientale.

Innanzitutto, la prima informazione che diffonde l'organizzazione governativa è che la situazione del Covid in Cina è "prevedibile e sotto controllo. Siamo pronti a lavorare con la comunità internazionale e ad affrontare le sfide in modo più efficace per proteggere meglio la vita e la salute delle persone". Secondo l'Ambasciata cinese in Italia, l'attuale situazione pandemia "è entrata in una nuova fase. In Cina abbiamo assistito all'aumento dei tassi di vaccinazione, ad una maggiore capacità di trattamento e all'espansione della capacità di produzione di forniture mediche".

Il discorso varianti tiene maggiormente in allerta l'Italia, tanto che il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ordinato il sequenziamento dei casi che risultano positivi al tampone. Anche su questo arrivano rassicurazioni: quella che attualmente sta creando scompiglio in Cina è già stata trovata in precedenza altrove. Non è, quindi, qualcosa di nuovo con cui il mondo scientifico deve misurarsi. E qui scatta la polemica.

Covid, la polemica scatenata dall'Ambasciata Cinese in Italia

Secondo l'Ambasciata cinese in Italia "una nuova variante può emergere in qualsiasi parte del Pianeta, rendendo assolutamente non necessarie le restrizioni per i viaggiatori provenienti dalla Cina. Crediamo che le misure di risposta al Covid 19 debbano essere basate sulla scienza. I normali viaggi, lo scambio e la cooperazione tra persone non dovrebbero essere discriminati o manipolati da azioni politiche".
Parole di polemica che non lasciano spazio ad interpretazioni:

La Cina, continua l'Ambasciata, ha stabilito le più grandi linee di produzione di vaccini Covd 19 al mondo "che ne garantiscono l'accesso a tutte le persone idonee: una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi".

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