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Striscia la Notizia, Luca Abete fa luce sulla cosiddetta 'elemosina 2.0': ecco di cosa si tratta e perché preoccupa

Luca Abete ha parlato ai telespettatori di Striscia la Notizia di 'elemosina 2.0', un tipo di elemosina virale su TikTok e Instagram. Ecco cosa ha detto

Il famoso inviato di Striscia la Notizia Luca Abete, all'anagrafe Gianluca Abete, continua a realizzare interessanti servizi per l'amato programma televisivo, in onda ogni giorno su Canale 5. L'inviato avellinese non è stato fermato dal weekend 'lungo' natalizio, anzi: il 24 dicembre è, infatti, andato in onda un suo interessantissimo servizio sui presepi napoletani. Ieri sera, invece, ha realizzato un servizio dedicato a un fenomeno tanto recente quanto particolare.

Parliamo dell'elemosina 2.0, come l'ha definita lo stesso inviato. L'elemosina 2.0 è la richiesta di soldi e donazioni, filmata in diretta da campi profughi in Medio Oriente. In questi video, trasmessi principalmente sul social TikTok, si possono vedere bambini, uomini e donne chiedere l'elemosina e ringraziare per le donazioni, chiaramente in commossi. Per effettuare le donazioni, si devono acquistare degli stickers, ai quali viene associato un costo, che andranno agli utenti che hanno realizzato e trasmesso il video. Si va da una donazione di 2 centesimi a uno sticker che ne vale addirittura 600.

Striscia la Notizia: il servizio di Luca Abete

E cosa c'è di sbagliato o di non positivo? Prima di tutto, come spiega Luca Abete di Striscia la Notizia, "nel tentativo di accaparrarsi più stickers, c'è una lotta al video più toccante". Si vedono bambini malati, famiglie numerosissime, persone con problemi alle articolazioni, persone con teste fasciate etc. "Protagonisti discussi sono quindi i bambini, in condizioni di salute preoccupanti, quasi sempre attaccati alla flebo che nelle riprese è sempre in primissimo piano" ha spiegato l'inviato.

Le reazioni da parte degli utenti sono diverse: se alcuni si prodigano in donazioni copiose, altri nutrono dubbi, parlando di "scam", cioè di tentativi di truffe. L'inviato ha, pertanto, spiegato che nel tentativo di saperne di più, la sua troupe si è imbattuta in un'inchiesta di una rete televisiva inglese, la BBC News, in cui si scopre che ci sono agenzie le quali "sfruttano le condizioni di estremo disagio dei rifugiati".

"Eccoli con smartphone e cavalletto, intenti a dirigere le dirette su TikTok, organizzando scene capaci di indurre lo spettatore a elargire denaro" spiega il conduttore. Insomma: secondo il reportage, esisterebbero delle organizzazioni che usano TikTok per intascare i soldi dell'elemosina, ripagando solo con percentuali bassissime le persone presenti nei campi profughi. Una vera e propria truffa che, in alcuni casi, si serve anche di personaggi famosi, pubblicando a loro insaputa video realizzati per altri intenti e camuffandoli come se fossero creati per convincere gli spettatori a donare.

La risposta di TikTok

La redazione dell'inviato del programma Mediaset ha inviato una mail con il materiale raccolto direttamente a TikTok. La risposta del social è che questo tipo di contenuto viola le regole della community. Per questo, ogni contenuto di questo tipo, che violerà le regole, verrà rimosso. Intanto, però, come spiega l'inviato, le live sono sempre più frequenti e non sembrano esserci miglioramenti. Attendiamo ulteriori aggiornamenti sul caso.

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