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Maneskin, Jimi Hendrix e la distruzione della chitarra sul palco: ecco perché i due gesti non sono veramente simili

I Maneskin e Jimi Hendrix sono stati accostati nelle ultime ore per il gesto che la band romana ha compiuto due notti fa

I Maneskin hanno appena terminato la leg americana del The Loud Kids Tour. La band romana ha concluso il 16 dicembre a Las Vegas la tournée che li ha portati a girare una buona parte parte delle grandi metropoli statunitensi. Inutile dire che la serie di concerti ha riscosso un enorme successo: con questo tour, la band formata da Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio ha scritto e sta continuando a scrivere pagine importanti della loro storia.

Una storia sicuramente atipica nel contesto della musica italiana: i Maneskin sono, infatti, tra i pochi artisti del nostro Paese che si sono fatti un nome importante anche negli Stati Uniti. È sicuramente un onore per il gruppo romano, dato che gli USA, insieme alla Gran Bretagna, sono la Terra del Rock. Molti dei miti della musica rock sono statunitensi, e tra questi c'è anche Jimi Hendrix. E molti fan hanno, recentemente, accostato proprio il nome del chitarrista di Seattle  a quello del gruppo italiano. Il motivo è collegato proprio all'ultima data della leg americana del The Loud Kids Tour.

Maneskin e Jimi Hendrix: simili o no?

Come abbiamo spiegato in questo articolo, i Maneskin hanno terminato il concerto di Las Vegas in un modo che molti fan del rock and roll conoscono bene. Thomas Raggi e Victoria De Angelis hanno, infatti, spaccato la chitarra e il basso, emulando alcuni grandi miti del genere, tra cui lo stesso Jimi Hendrix o i The Who. Il chitarrista americano ha, in particolare, bruciato la sua chitarra nel corso del Festival di Woodstock, evento che si tenne nel 1969 nello Stato di New York. Il gesto dei due musicisti italiani ha destato alcune polemiche e critiche: non tutti hanno, infatti, apprezzato quello che hanno fatto. Altri, però, hanno notato che anche leggende del rock l'hanno fatto anni addietro. Una cosa sicuramente vera.

E allora perché quello che hanno fatto i Maneskin è diverso da quello che fece Jimi Hendrix nel lontano 1969? Perché il significato è differente. Se, in entrambi i casi, c'è l'elemento dello spettacolo e, perché no, anche della trasgressione e della provocazione, il gesto di Hendrix aveva anche un significato politico. Ai tempi di Woodstock, infatti, Hendrix suonò l'inno americano, The Star Spangled Banner, con la chitarra elettrica, distorcendolo e rendendolo quasi irriconoscibile.

Ecco perché non si possono paragonare

Poi, bruciò la chitarra, andando ancora oltre rispetto alla 'semplice' distruzione della stessa, come fece nel corso del Monterey Pop Festival. Tutto questo l'ha fatto per protestare contro il trattamento che il Governo e le leggi americane riservavano alle persone di colore, considerate di fatto inferiori. In quella provocazione c'era tutta la rabbia di persone che, metaforicamente, volevano ribaltare il sistema, distruggerlo per poi ricrearne uno nuovo, basato sulla libertà, sull'uguaglianza e sulla fratellanza.

È per questo, dunque, che Hendrix e i Maneskin, pur avendo compiuto un gesto simile e sicuramente spettacolare, non possono essere paragonati. Questa non può, però, essere presa come critica nei confronti della band romana: non sono, infatti, gli unici ad averlo fatto recentemente. Bisogna solo, però, fare attenzione a creare dei paragoni che non sono storicamente simili. Meglio, a questo punto, paragonarli con Machine Gun Kelly, noto rapper e da qualche anno rockstar, che ha fatto una cosa simile qualche mese fa al Madison Square Garden di New York City.

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