Terremoto in Italia, nottata di terrore: ecco dove la terra ha tremato

E' stata una notte difficile per gli abitanti delle Marche. Dopo il forte sisma che ha colpito la Regione ieri mattina e che ha fatto registrare una magnitudo di 5.7, nelle ore a seguire sono state numerose le scosse di assestamento. Nel corso della nottata, in particolare, secondo i rilevamenti dell'Ingv, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si sono verificate decine di scosse di terremoto. Molte delle quali avvertite dalla popolazione già in allerta e pronta a scappare via.

La terra in particolare per due volte ha tremato più forte. La prima nella tarda serata di ieri, mercoledì, quando alle 23:05 si è verificata una scossa di magnitudo 3.5 di mercoledì. La seconda, meno intensa, poco più di un'ora dopo, 15 minuti dopo la mezzanotte, per una magnitudo di 2.7. Entrambi i sismi hanno avuto ipocentro compreso tra gli 8 e i 4 chilometri di profondità ed epicentro a circa 30 chilometri dalla città di Fano.
Dalla mezzanotte in poi almeno altre 10 scosse hanno spaventato i marchigiani, tutte  comprese tra una magnitudo di 2.0 e 2.8.

Terrore nel Centro Italia, scuole chiuse anche oggi: in centinaia scelgono di dormire in macchina

L'allerta resta alta: il sisma che ha colpito le Marche, e che si è sentito chiaramente in tutto il Centro Italia fino a Bologna, Rimini e Roma, potrebbe infatti essere seguito da altre scosse più forti. Le previsioni sono estremamente difficili, ancor più in questo caso. Il terremoto è infatti avvenuto in mare e, escluso il rischio tsunami, l'analisi delle scosse che non colpiscono la terraferma sono sempre più complicate.

Per il momento l'analisi degli esperti suggerisce che il terremoto sta seguendo una graduale perdita di intensità, come testimoniano le scosse notturne, via via più basse col passare delle ore. Tuttavia per il momento non si può escludere che questi piccoli sismi possano riattivare altre faglie e causare, così, un terremoto anche più forte di quello accaduto ieri. Intanto, per precauzione, in molti nella notte hanno scelto di dormire in auto. La paura è grande, e la prudenza, in questi casi, non è mai abbastanza.
Anche per la giornata di oggi resteranno chiuse le scuole, le università e le biblioteche.

Il terremoto di ieri: il boato che ha terrorizzato le Marche alle prime ore del mattino

Due le scosse più forti, la più spaventosa delle quali ha raggiunto una magnitudo di 5.7. Il tutto è accaduto intorno alle 7 di ieri mattina, 9 novembre. Poco dopo la scossa più forte ne è stata registrata un’altra, di intensità più bassa ma ugualmente spaventosa, questa volta di magnitudo 4, esattamente 5 minuti dopo la prima.

L’intero Marchigiano ha avvertito distintamente il sisma, ma il terremoto si è sentito di più tra il capoluogo di regione Ancona, e poi tra Fano e Urbino. Qui in tanti sono stati balzati giù dal letto per un grosso boato levatosi dalla terra, e chi era già in piedi ha trovato riparo sotto colonne portanti, tavole e arcate.

Secondo le rilevazioni dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il sisma si è verificato al largo della costa marchigiano-pesarese. Circostanza che ha seminato in poco tempo la paura di un possibile tsunami, soprattutto dopo il messaggio, diramato dopo appena 6 minuti dal terremoto dal Centro allerta tsunami. Un messaggio puramente informativo e non di  allerta, volto semplicemente ad “attivare la macchina dei controlli lungo le coste", come riferito all’agenzia ANSA Alessandro Amato dell'Ingv. Dai primi rilevamenti è stato escluso, comunque, un reale rischio tsunami.

Non si sono registrati per fortuna vittime né feriti (gli accessi ai Pronto soccorso dovuti a lievi ferite o a crisi di panico), e nemmeno particolari danni alle abitazioni, infrastrutture ed edifici. Si parla per il momento di lievi danneggiamenti che si sono registrati durante il terremoto, come crepe nei muri, calcinacci, intonaco e pietre caduti dai cornicioni dei palazzi.

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