Nadia Rinaldi, nel salotto di Oggi è un altro giorno, ha parlato del suo maestro Gigi Proietti, raccontando come una volta l'abbia apostrofata in un modo alquanto 'particolare'. Ecco in che occasione.
Malgrado la festività di Ognissanti, anche in questo pomeriggio è andato in onda il programma di Serena Bortone, Oggi è un altro giorno. In studio, oltre a lei anche i cosiddetti 'affetti stabili' Jessica Morlacchi, Romina Carrisi, Samuel Peron, Antonio Mezzancella e Luca Tommasini. Protagonista della prima parte di puntata Gigi Proietti, scomparso due anni fa e ricordato da importanti personalità come Marco Marzocca, Rodolfo Lagana e Nadia Rinaldi.
Serena Bortone, prima ancora di lasciare spazio ai propri ospiti ci ha tenuto a sottolineare: "Quando si parla di Gigi Proietti c'è una parte umana formidabile perché sapeva creare una famiglia attorno a sé, sapeva veicolare le energie e aveva l'esigenza di rendere felici gli altri". Parole molto belle che hanno lasciato spazio a una serie di filmati e aneddoti, come quello alquanto bizzarro svelato da Nadia Rinaldi.
"Ecco come conobbi Gigi Proietti", Nadia Rinaldi racconta un aneddoto a Oggi è un altro giorno
Nadia Rinaldi interrogata da Serena Bortone sul suo rapporto con Gigi Proietti ha raccontato sulle cene post spettacolo: "Devo dire che non mangiava tantissimo ma ti portava a bere del buon vino dopo lo show, un Greco, di solito. Amava solo il bianco e poi amava le bruschette burro e alici". Parole che lasciano intendere una quotidianità forte. Ma è nelle affermazioni successive che Nadia ha svelato il loro primo incontro. Ecco cosa successe.
Nadia Rinaldi ha principiato: "Andavo a scuola, facevo il Liceo Artistico e ho fatto tutti i lavori possibili per mettere i soldi da parte per entrare nella scuola di Gigi. Vengo poi a sapere che si vinceva il bando di concorso e si presentarono alle audizioni 600 persone. Io dicevo sempre: 'Se mi vede Proietti mi prende', ma quando ho visto 600 persone ho detto: 'E quando mi vede a me?'. Ricordo che in platea c'erano sia Rodolfo che la Cruciani". Insomma, l'attrice ha raccontato il suo provino.
"Mi volevo far notare, ero figlia di nessuno, venivo da via Tiburtina. Decisi di portare Le mosche di Sartre, il monologo di Elettra che parla di questa indemoniata che si rivolge alla statua di Giove, lei va e tira l'immondizia e comincia a sbrattargli le cose addosso. Allora vado sul palco con la mia busta della spazzatura, cercando di prendere le misure per avere in riferimento un'ipotetica statua di Giove alla quale rivolgermi. Alla fine mi dico: 'Vabbè anche se non mi prende si ricorderà di me', lancio la busta e vedo lui che ha tutte le bucce di banana sulla giacca. Io per terra e lui: 'Sta figlia de na mi...'". Ma il racconto di Nadia non finisce così.
"Canto una canzone della Mannoia, vado via dalle quinte finito il provino. E lui: 'Nono scusa, vié qua, vieni a raccogliere sta monnezza'. Poi mi chiede: 'Da dove sei uscita fuori?' e io dico: 'Gigi mi devi prendere perché io voglio studiare qua invece mio padre mi vuole far lavorare come commessa in una concessionaria. Ma me ce vedi a vendere le macchine?'. Alla fine mi presento alla seconda fase del provino e lui rivedendomi con la busta dell'immondizia mi fa: 'Il monologo non serve'".
Il ricordo della Rinaldi è stato davvero potente, comico e drammatico come solo un allievo del mitico Proietti potrebbe essere. D'altra parte Nadia è stata perfino accompagnata dall'uomo all'altare quando il suo papà scomparve e qualcuno dovette sostituirlo. Un momento davvero emozionante.
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