Razionamento energia e gas prima del previsto? Arrivano pessime notizie dall'Europa

L'Unione Europea a inizio mese aveva annunciato piani di razionamento, per via della nota crisi energetica causata dai pessimi rapporti con la Russia. La misura straordinaria potrebbe essere anticipata? Probabilmente sì. Ecco perché.

L'autunno appena iniziato e l'inverno che ci troveremo ad affrontare sarà straordinario nell'accezione negativa del termine. Era da decenni che in Italia non si era costretti a un razionamento dell'energia elettrica. Tra fine 2022 e inizio 2023, salvo clamorosi passi indietro da parte dell'Unione Europea, la misura verrà adottata negli stati membri. Ad ottobre gli organi preposti annunceranno dettagliatamente le modalità del razionamento. L'obiettivo è di ridurre dal 5 al 10% i consumi elettrici e al momento l'ipotesi più accreditata è quella di limitare la potenza dei contatori delle utenze domestiche e commerciali nelle ore di punta.

Finora ci sono stati solo vari annunci e bozze di regolamento. Presto capiremo esattamente in che modalità gli italiani dovranno limitare il consumo di energia elettrica. Tutto questo succede perché la Russia sta fornendo molto meno gas all'Unione Europea. I motivi sono noti a tutti: l'Ue e tutto il blocco occidentale si è schierato apertamente dalla parte dell'Ucraina, fornendo armi e soldi al paese est-europeo. Come ricatto, Putin e le società energetiche russe hanno limitato le forniture di gas verso il Vecchio Continente. L'ennesima novità negativa è arrivata questa mattina. Vediamo di cosa si tratta.

Ancora meno gas per l'Europa: viene anticipato il razionamento?

Nella notte di lunedì, sono state registrate ingenti fughe di gas dal Nord Stream. Quasi sicuramente si tratta delle conseguenze di un sabotaggio. Resta da capire chi sia dietro questo attacchi. Dalla Germania le ipotesi sono due, diametralmente opposte: potrebbe essere stata l'Ucraina, o un suo alleato, come dimostrazione di forza verso la Russia. Oppure la Russia, sotto falsa bandiera, per rendere ancora più caotica la situazione. Qualunque sia l'origine dell'attacco, è l'ennesimo problema nel giro di poche settimane ai gasdotti Nordstream, dopo i guasti di agosto.

Ciò significa che le forniture saranno ulteriormente ridotte nei mesi a venire se i danni dovessero essere quantificati come ingenti. Dalle prime informazioni disponibili pare proprio così: al momento i tecnici hanno solo detto che si tratta di danni "mai registrati prima" ma non hanno stimato i tempi del recupero delle piene funzionalità dei gasdotti. La speranza è che ci vogliano pochi giorni per risolvere i guasti. Se ce ne volessero di più, allora la fornitura di gas che arriva dalla Russia sarebbe ancora ridotta e ciò significa che il razionamento deve iniziare prima. Insomma, una situazione che si fa sempre più complessa di giorno in giorno. Si è in attesa di maggiori notizie, visto che il fatto è avvenuto meno di 24 ore fa.

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