Pensioni, ottime notizie: gli aumenti scattano subito! Ecco a chi spettano e di quanto saranno

Gli importi delle pensioni aumentano. Questa è una delle poche buone notizie in un quadro economico poco rassicurante. Vediamo perché questa misura è stata anticipata e soprattutto di quanto aumenterà l'assegno mensile.

In un paese oggettivamente anziano come l'Italia, quello della pensione è un argomento che interessa una percentuale altissima della popolazione. Il 2022 verrà ricordato come l'anno in cui l'inflazione è salita a livelli che non si toccavano dal 1985. Il caro energia ha causato un aumento generale dei prezzi al consumo, dovuto anche ad altri fattori. Ad ogni modo, per chi ha un reddito medio-basso gli aumenti stanno facendo davvero paura e il rischio di non arrivare a fine mese è aumentato per migliaia di famiglie. Da qui la scelta del Governo Draghi di anticipare un provvedimento economico, la cosiddetta rivalutazione delle pensioni.

Ogni anno, in base all'andamento dell'economia, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ritocca la spesa pensionistica. La difficile situazione economica e il fatto che l'Italia almeno fino a inizio novembre non avrà un Governo a causa delle elezioni politiche, ha convinto l'esecutivo tecnico ad agire in anticipo. Ecco perché gli aumenti degli assegni pensionistici andranno in vigore ad ottobre e non a gennaio com'è consuetiduine. La rivalutazione è stata del 2,2% ma ciò non significa che tutte le pensioni aumenteranno di questa percentuale. Vediamo nello specifico cosa succederà.

Le nuove pensioni: i dettagli sugli aumenti

Nell'art. 20 del Decreto Aiuti bis viene spiegato in dettaglio il meccanismo di perequazione che modifica gli importi delle pensioni, adattandoli al costo della vita. Il primo parametro che viene tenuto in considerazione è l'indice dei prezzi al consumo, aumentato in maniera vertiginosa da febbraio ad oggi. Ecco perché, secondo le stime del Mef, c'è bisogno di alzare le pensioni del 2.2%. La misura costerà poco più di un miliardo alle casse dello Stato. L'aumento verrà applicato a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla Previdenza Pubblica fino ai 35 mila euro annui. Vediamo quali saranno gli aumenti in base al reddito.

La rivalutazione sarà del 100% per gli assegni fino a 4 volte il trattamento minimo, dunque fino a 2.097€; il 90% per quelli tra 4 e 5 volte il trattamento minimo, dunque fino a 2.621€. Il 75% per quelli  oltre 5 volte il trattamento minimo, quindi oltre i 2.621€. Per fare un esempio pratico, come spiega Qui Finanza, chi percepisce 524,35€, avrà 10,50€ in più al mese, dunque il 2% pieno in più. Chi ne prende 800, avrà 16€ in più sull'assegno dell'INPS e via dicendo. Si tratta di cifre che non cambieranno la vita ai pensionati ma che comunque rappresentano un piccolo gruzzoletto a fine mese, utile per comprare beni di prima necessità.

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