Truffa del bancomat, se avete ricevuto una tessera nuova state attenti: potreste perdere molti soldi

Nelle ultime settimane si sta parlando della truffa del bancomat: se avete ricevuto una tessera nuova fate attenzione, potreste perdere molti soldi

Negli ultimi anni la tecnologia sta facendo passi da gigante. Tecnologie utilizzate solo dieci anni fa ci sembrano obsolete e lentissime. Sfortunatamente, con la rivoluzione della tecnologia, anche certi tipi di truffe stanno assumendo caratteristiche che le rendono sempre più difficili da distinguere da quelle che non lo sono. Recentemente avevamo parlato di due truffe: una di queste riguardava i regali Amazon. Molti utenti avevano segnalato di aver ricevuto, attraverso le app di instant messaging, un messaggio con un link che rimandava a un sito targato Amazon. Questo sito, in realtà, era un fake e partecipando a un finto gioco interattivo si potevano perdere soldi.

L'altra truffa riguardava, invece, un'e-mail inviata da mittenti sconosciuti che si fingevano essere agenti della Polizia Giudiziaria. La mail contiene una lettera in allegato, in cui potenziali vittime di questa particolare truffa sono informate di essere state indagate per reati di pedofilia e pedopornografia. La lettera, firmata persino da un finto agente di Polizia Giudiziaria, è naturalmente un fake e, rispondendo alla mail, si può rischiare molto. La truffa di cui vi parliamo adesso, denominata la "truffa del bancomat", è ancora più elaborata.

Truffa del bancomat: attenzione alle nuove tessere

Secondo quanto riporta Libero Quotidiano, una donna quarantenne di Monte Compatri, in provincia di Roma, è stata truffata dopo aver ricevuto una nuova carta Bancoposta. Le è bastato solo attivare la carta per perdere mille euro, e cioè i soldi che aveva depositato nel conto. Si tratta di una truffa davvero complessa, perché la carta viene inviata effettivamente a ridosso della scadenza del bancomat. Sembra in tutto e per tutto autentica: nella lettera ricevuta, infatti, è contenuto anche un numero di telefono e, chiamandolo, si può parlare con un'operatrice.

Come spiega Il Messaggero, però, la persona che risponde a telefono non è, in realtà, un'operatrice della banca e la carta stessa non è autentica. Si consiglia, dunque, di telefonare sempre al numero ufficiale dell call center della banca e di domandare se la tessera ricevuta è vera o meno. Si consiglia, inoltre, di fare attenzione alle caratteristiche del bancomat ricevuto. Nel caso della signora quarantenne, infatti, il numero identificativo non era in rilievo. I carabinieri, comunque, stanno attualmente svolgendo delle indagini in Lazio e in Campania. Si attendono ulteriori aggiornamenti.

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