Lavoro, è obbligatoria la reperibilità? Ecco cosa dice la legge

È obbligatorio garantire la reperibilità a lavoro? E bisogna sempre rispondere affermativamente alle chiamate? Ecco tutte le risposte

Per reperibilità si intende quel particolare istituto secondo cui il lavoratore garantisce la sua disponibilità anche al di fuori dell'orario in cui presta servizio. Alcune tipologie di rapporti di lavoro prevedono un obbligo di reperibilità, per il quale il lavoratore può prestare servizio anche nei giorni festivi o comunque di riposo. Per controbilanciare la prestazione, c'è un'indennità di reperibilità, che viene di solito disciplinata dai contratti collettivi.

Quando il dipendente è a casa, o comunque non è a lavoro perché il suo turno è terminato, ma viene telefonato per un'emergenza, se ha garantito la reperibilità deve rendersi disponibile. Ma questo è un obbligo? Bisogna garantire per forza la reperibilità e cosa succede se non si risponde positivamente alla telefonata? Scoprirete tutto ciò che riguarda questo particolare istituto nei paragrafi successivi.

Reperibilità a lavoro: quando è necessario garantirla?

Prima di tutto, si specifica che spetta al datore di lavoro chiedere ai dipendenti i turni di reperibilità. Questi turni devono essere accordati e poi resi pubblici. Bisogna, poi, aggiungere che il lavoratore ha diritto ad almeno 11 ore di riposo consecutivo, e per stabilire i turni di reperibilità è necessario tener conto di queste ore di riposo. C'è, poi, un limite massimo nelle ore di lavoro settimanali che non può essere separato. Tenendo conto di tutte questi limiti, se i turni di reperibilità rispettano quanto stabilito, si può parlare di obbligo?

Giurisprudenza, diritto del lavoro e contrattazione collettiva hanno provato a dare una risposta precisa a questa domanda. La reperibilità è sicuramente legittima, ed è disciplinata nei contratti collettivi, e l'obbligo di reperibilità può rientrare negli obblighi contrattuali, se pagato con una maggiorazione della busta paga. Allo stesso tempo, però, non è considerato obbligatorio leggere per forza il messaggio sul cellulare o rispondere a una telefonata. La Corte di Cassazione ha risposto a questa annosa questione con una sentenza, in cui ha spiegato che non è obbligatorio garantire la propria reperibilità, eccetto che questa non sia espressamente prevista nel contratto collettivo o individuale.

Come ha spiegato BusinessOnline, il lavoratore non ha l'obbligo di eseguire alcun compito aggiuntivo rispetto a quelli indicati nel contratto. Pertanto, è un obbligo solo se è disciplinato e reso chiaro, altrimenti i lavoratori possono rifiutare di rendersi reperibili senza dover ricevere una sanzione disciplinare di qualsiasi tipo. Infine, si ripete che per stabilire i turni di reperibilità bisogna obbligatoriamente rispettare i limiti dell'orario settimanale e del riposo concesso al lavoratore.

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