Alba Parietti parla di un 'no' inflitto a Silvio Berlusconi dopo una proposta molto allettante del cavaliere. Ecco di cosa si trattava e quali sono state le ragioni del suo rifiuto.
Alba Parietti potrebbe presto fare il suo grande ritorno in televisione con uno show tutto suo. Pare sia in trattativa con Rai 2 per 'Non sono una signora', format che dovrebbe condurre in totale autonomia dopo anni in cui l'abbiamo vista solo nelle vesti di opinionista. In un'intervista rilasciata a Il Messaggero, la donna non si è 'sbottonata' troppo a tal proposito. Ha preferito infatti mantenere il riserbo per scaramanzia siccome insieme ai vertici Rai, non sono ancora giunti ad un accordo finale che possa confermare il debutto del programma da lei presentato.
Non ci resta che attendere ulteriori notizie dopo la quasi conferma dell'ex marito, Franco Oppini, come prossimo concorrente ufficiale del Grande Fratello Vip 7. La nota show-girl, dopo confessioni riguardanti il suo privato e i futuri impegni professionali ai quali si starebbe dedicando, è tornata sul suo passato da soubrette. Si è lasciata infatti andare ad una confessione al quanto particolare che riguarderebbe Silvio Berlusconi e una proposta fatta ad Alba qualche anno fa. Ecco di cosa si tratta.
Alba Parietti e il 'no' a Silvio Berlusconi
prima dei suoi numerosi contributi come opinionista in importanti salotti televisivi, Alba Parietti ha avuto una carriera come attrice e conduttrice televisiva. Quando ancora Mediaset, era nelle sorti di Fininvest con a capo Silvio Berlusconi, alla donna giunse una proposta da far girare la testa. Le furono infatti offerti miliardi di lire per un'esclusiva di tre anni, a capo di un programma da lei condotto sulle suddette reti. Prontamente, la presentatrice rifiutò per un motivo bel preciso che ha spiegato oggi nel corso della sua intervista a distanza di anni.
Per non vincolarsi e quindi mantenere un atteggiamento di esclusiva assoluta schierandosi politicamente con l'amministratore delegato dell'azienda, decise di opporsi. La sua paura più grande era quella di soffocare il suo temperamento, sempre sincero e talvolta anche impulsivo per mantenere fede ai suoi datori di lavoro, come svariati colleghi facevano al tempo. Data la sua propensione verso la sinistra, avrebbe tradito i suoi ideali per puro interesse economico e sarebbe quindi stata disonesta nei suoi confronti. Oggi però se ne pente ma ha comunque affermato di aver lavorato serenamente nella rete,senza vincoli da parte del cavaliere ma per contratti molto meno generosi del primo offertole.
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