Vaiolo delle scimmie, l'incredibile scoperta dei medici. "Non si era mai visto prima"

Vaiolo delle scimmie e non solo. Brutta scoperta per un ragazzo siciliano giunto dalle vacanze in Spagna: per lui una diagnosi senza precedenti che alimenta le preoccupazioni di questi giorni.

Sono giorni di paura per la diffusione di un nuovo virus: il vaiolo delle scimmie. Febbre, dolori muscolari e lievi eruzioni cutanee sono i primi campanelli d'allarme che denotano la contrazione della malattia che pare porti a delle conseguenze difficili da curare nei tempi giusti. Dati i sintomi facilmente confondibili con quelli da Covid-19 oppure una semplice influenza stagionale, non sempre i medici si trovano pronti e preparati alla diagnosi e alla soluzione immediata per la guarigione.

Tale patologia è ancora sconosciuta a tratti e le chiazze alla pelle che abitualmente comporterebbe, non compaiono sempre in maniera immediata. Questo quindi rende la sua scoperta molto più lenta e difficile. Pochi giorni fa, è stata diffusa la notizia del primo italiano morto durante una vacanza a Cuba proprio per il vaiolo delle scimmie: un carabiniere originario di Pescara di appena 40 anni. Giunge oggi un'altra notizia che getterebbe ancor più nello sconforto e nella grande paura. Ecco di cosa si tratta.

Vaiolo delle scimmie: diagnosi sconcertante per un giovane italiano

Si tratta di un ragazzo originario di Catania, un 36enne di ritorno da una vacanza in Spagna. Il giovane è stato ricoverato per circa due settimane nell'ospedale San Marco del Policlinico universitario di Catania. Il suo sarebbe stato il primo caso di co-infezione da vaiolo delle scimmie. Di ritorno da Madrid, infatti, ha accusato dei sintomi che lo hanno costretto a recarsi immediatamente al pronto soccorso per febbre, mal di gola e linfonodi ingrossati. La scoperta è stata incredibile: positivo al tampone per il virus Covid-19.

Fin qui tutto regolare, se non fosse che gli sono poco dopo spuntate delle visibili piaghe su tutto il corpo. Anche il vaiolo delle scimmie, dunque, e la diagnosi è arrivata il giorno dopo con test specifici a cui si è sottoposto. Il giovane si è visto poi costretto a rivelare di aver avuto dei rapporti non protetti durante il suo soggiorno; i medici dunque hanno effettuato anche degli esami per capire se fossero in atto altre infezioni trasmesse sessualmente. Da qui la stoccata finale: positivo anche all'Hiv. Nella paura una notizia positiva, in quanto il 36enne siciliano è stato dimesso poche ore fa e dopo le cure adatte è notevolmente migliorato ma dopo 14 giorni è ancora positivo al vaiolo delle scimmie. Dato importante che denoterebbe lunga permanenza della carica virale nella saliva, anche dopo giorni dal momento in cui è avvenuto il contagio.

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