Indice rt regioni aggiornato: i dati di oggi, Italia a 0.95 – Tutto Notizie

Roma, 12 febbraio 2021 – Non arrivano buone notizie dall’ultimo report Iss diffuso oggi. Come era nell’aria, risale l’indice Rt in Italia, ora a 0.95 dallo 0.84 della scorsa settimana. Con i dati aggiornati, ben sette regioni tornano con valore sopra a 1 anche nel limite inferiore, quello che innescherebbe automaticamente l’ingresso in zona arancione. “Misure subito o si rischia una nuova impennata”, il monito dell’Istituto superiore di Sanità. Terminata la riunione della Cabina di regia sul monitoraggio della situazione epidemiologica, si attendono ora i provvedimenti per il cambio colore delle regioni. Toscana e Abruzzo viaggiano verso l’arancione, l’Umbria potrebbe diventare tutta rossa. Attesa anche per il decreto ponte con cui verrà prorogato il divieto di spostamenti tra regioni al 5 marzo. 

Regione per regione

Dati al 10 febbraio 2021 relativi alla settimana 1-7 febbraio 2021

Abruzzo 1.22Basilicata 1.2Calabria 0.81Campania 0.8Emilia-Romagna 0.94Friuli-Venezia e Giulia 0.98Lazio 0.96Liguria 1.08Lombardia 0.97Marche 0.94Molise 1.09Piemonte 0.93PA Bolzano 1.25PA Trento 1.2Puglia 1.05Sardegna 0.87Sicilia 0.66Toscana 1.1Umbria 1.2Valle d’Aosta 0.77

Veneto 0.71.

Report Iss

Nell’ultima settimana di monitoraggio due Regioni (Umbria e Provincia autonoma di Bolzano) sono classificate a rischio alto, dieci a rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nove con rischio basso. Secondo il report Issi “peggiora la trasmissione rispetto alla scorsa settimana con sette Regioni/PPAA che hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2″. Sono Umbria, Toscana, Puglia, le province autonome di Trento e Bolzano, la Liguria e l’Abruzzo.

La contro-tendenza,  spiega il monitoraggio, si conferma per la seconda settimana consecutiva. E si sottolinea il “progressivo rallentamento nella diminuzione dei nuovi casi fino ad una stabilizzazione, che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”.

Il tasso di incidenza a livello nazionale “è sostanzialmente stazionario”, 269,79 per 100mila abitanti contro 273,01 per 100mila abitanti del periodo precedente, mentre l’Rt medio sui casi sintomatici si assesta a 0,95  (range 0,86- 1,06, il limite superiore è oltre l’1), in lieve crescita rispetto alla settimana precedente. Si conferma “la circolazione diffusa di varianti virali a più elevata trasmissibilità nel nostro paese”.

Variante inglese

L’Iss stima che al momento in Italia il 17,8% delle infezioni siano dovute alla variante inglese del Covid. Una mutazione che, secondo gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, diverà prevalente. È solo questione di tempo. In Francia, riferisce l’Iss, la variante ha già raggiunto il 20-25%, in Germania del 30%.

Nel mare magnum di ombre, una piccola luce: “Diminuiscono da 7 a 5 le Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti sopra la soglia critica del 30%”.

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