Furbetti del Cashback, decine di operazioni da pochi euro per fare benzina e i gestori ci rimettono – Tutto Notizie

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Qualcuno li ha già definiti i furbetti del Cashback e in effetti, anche se non c’è nulla di illegale, fare decine di operazioni da pochi euro o addirittura da pochi centesimi di euro con carta di credito o bancomat per fare benzina al distributore automatico per arrivare a ottenere più transazioni possibili per il super Cashback non sembra proprio un comportamento corretto. E ancora meno se si pensa che alcuni esercenti potrebbero rimetterci se hanno stipulato un contratto pos con pagamenti fissi sulle transazioni. Da quando è entrato in vigore il super Cashback la pratica di fare quante più operazioni possibili sembra si stia diffondendo sempre di più: segnalazioni arrivano da nord a sud, in gran parte da da gestori di pompe di benzina dove il self service in orari poco trafficati sembra attirare molto quanti mirano al super premio del Cashback.

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Secondo le regole, infatti, oltre al cashback ordinario, ossia il rimborso del 10 per cento di ogni transazione per un totale di 150 euro ogni sei mesi, si può ottenere anche il bonus da 1.500 euro del super Cashback ma bisogna piazzarsi tra i primi 100 mila utenti per numero di transazioni nel periodo che va dal 1 gennaio al 30 giugno. Qualcuno così ha preso troppo alla lettera l’incentivo a usare bancomat, carte di credito e altre app di pagamento elettronico anche per piccoli importi e ha iniziato a dividere una sola spesa in tante piccole micro transazioni. Il meccanismo è semplice e sfrutta una particolarità del regolamento per cui conta il numero di transazioni non gli importi spesi e quindi ad esempio un caffè vale come un televisore.

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Nei giorni scorsi diverse sono state le segnalazioni ad esempio di persone in coda alle casse del supermercato perché chi era davanti pagava con una strisciata della carta ogni singolo prodotto acquistato ma gli episodi più singolari arrivano dai distributori di carburante. Un gestore di un impianto benzina di Trescore Cremasco, in provincia di Cremona, si è accorto di un automobilista che per cinque volte aveva effettuato transazioni di pochissimi euro nel giro di qualche secondo. Un altro episodio analogo è accaduto a Caraglio, in provincia di Cuneo, dove un altro automobilista ha fatto 6 euro di benzina con diverse strisciante della carta. Ancora peggio è andata a un gestore di un distributore di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia,  che ha raccontato di aver raccolto 38 scontrini ognuno da 0,17 euro perché qualcuno si era impegnato a fare poco più di 6 euro di rifornimento passando 38 volte la stessa carta e toccando appena l’erogatore ogni volta. Poco male se il gestore non avesse un contratto che prevede il pagamento di una transazione minima alla banca di 0.38 euro per ogni pagamento elettronico.

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